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Il ministro Adolfo Urso visita il Distretto della Giostra nel Polesine, eccellenza del Made in Italy

Il ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha fatto oggi tappa in provincia di Rovigo, nel distretto della Giostra, tra Bergantino e Melara dove hanno sede aziende leader mondiali dell'industria del divertimento.

Il ministro Adolfo Urso visita il distretto della giostra nel Polesine, eccellenza del Made in Italy

Adolfo Urso al Museo della Giostra di Bergantino

Nel video il Ministro Urso in visita alla Technical Park di Melara commenta il successo del distretto della giostra, il futuro di industria 5.0 e riflette sul potenziale del centrodestra alle prossime elezioni regionali in Veneto.

BERGANTINO – MELARA. Mentre in Regione Veneto (lo scorso agosto) viene siglato un progetto di legge a sostegno dello spettacolo viaggiante, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso sceglie di toccare con mano il cuore pulsante di questo mondo: il distretto della giostra tra Melara e Bergantino, un’eccellenza del made in Italy che da decenni fa viaggiare il nome del Polesine in tutto il mondo.

La visita di Urso, accolta con entusiasmo da imprenditori e istituzioni locali, ha messo in luce un comparto unico nel suo genere, dove artigianato, tecnologia e design si fondono per creare attrazioni esportate per oltre il 90% all’estero, dai grandi parchi tematici europei fino a quelli americani e asiatici.

Il Ministro ha fatto tappa alla Technical Park di Melara, una delle aziende simbolo del distretto, per poi raggiungere il Museo della Giostra e dello Spettacolo Viaggiante di Bergantino, recentemente rinnovato grazie ai fondi del PNRR. Lì ha assistito alla proiezione in anteprima del nuovo video promozionale del distretto realizzato da Veneto Promex, testimonianza di una filiera produttiva che coniuga passione e ingegno.

“Conosco bene la forza straordinaria di questo settore – ha dichiarato il ministro Urso –. Bene ha fatto il distretto a far conoscere questa eccellenza. Mi piacerebbe ospitare al Ministero una mostra che racconti al pubblico quanto viene prodotto qui. Inoltre, è in arrivo un bando da oltre 700 milioni di euro per finanziare l’innovazione: un’opportunità che questo comparto potrà cogliere appieno”.
Ma è soprattutto la voce degli imprenditori a chiedere attenzione e visibilità per un settore che rappresenta un vero motore economico per il territorio.

“Al ministro chiediamo solo visibilità – ha affermato Fabio Martini, presidente del Consorzio Veneto District Amusement Rides –. Qui facciamo innovazione ed eccellenza, ma vorremmo che il distretto fosse riconosciuto anche a livello nazionale. Tra Veneto ed Emilia lavorano circa 5.000 persone, con un indotto che supera le 25.000 unità. È un patrimonio industriale e umano che tiene in piedi il Polesine, una terra spesso dimenticata ma capace di produrre eccellenza mondiale”.
L’industria della giostra, infatti, non è solo sinonimo di divertimento: è una rete di competenze, ricerca e creatività che trasforma un territorio fragile in un laboratorio di made in Italy. Un distretto che unisce tradizione artigianale e innovazione tecnologica, dove ogni attrazione è un pezzo d’Italia esportato nel mondo.

“Ci sono ottime prospettive future – ha sottolineato Paolo Ambrosini di Confindustria Veneto Est – ma serve una nuova narrazione. La giostra è una sintesi perfetta di ingegno, bellezza e industria, un marchio del nostro saper fare”.
“L’eccellenza di questo distretto – ha aggiunto Giancarlo Piva, direttore della sede di Rovigo di Confindustria Veneto Est – passa anche da infrastrutture e reti digitali all’altezza, perché la qualità del prodotto deve viaggiare con la stessa velocità dei mercati a cui si rivolge”.
Presente anche il consulente del distretto Massimo Barbin, che ha ribadito come “esista ancora ampio margine di crescita: la giostra può conquistare nuovi mercati, ma servono semplificazione, meno burocrazia e maggiore sensibilità istituzionale. Qui si fa anche ricerca, non solo spettacolo”.

Alla visita hanno preso parte il senatore Bartolomeo Amidei, l’assessore regionale Valeria Mantovan, i sindaci Anna Marchesini (Melara) e Adriano Stefanoni (Bergantino), che ha espresso soddisfazione per l’attenzione del ministro verso una comunità “che, con il museo e il consorzio appena rinnovato, rappresenta la memoria e il futuro di un intero distretto”.

A proposito di elezioni regionali

Non potevamo, a due settimane dalle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale e della Giunta del Veneto, non chiedere al ministro Urso un pronostico sui risultati attesi dal centrodestra

"Il centrodestra ha dimostrato proprio qui in Veneto di saper ben governare. E questo buon governo del Veneto ha trovato continuità e massimo sviluppo e attenzione anche a livello nazionale proprio grazie al governo di Giorgia Meloni. Questo governo ha garantito ai Veneti, come hanno sempre chiesto, il giusto rigore dei conti pubblici coniugandolo con lo sviluppo e l'equità sociale". "La vittoria del centro destra in Veneto, che tutti ci auspichiamo a larghissima maggioranza, permetterà al centro destra di ritrovarsi più forte per vincere un'altra battaglia: quella per cambiare l'Europa e rivedere le regole folli del green deal". 

Poi immancabile una domanda al Ministro Urso sulla spinosa questione di "Industria 5.0". L’ultima revisione del Pnrr, infatti, taglia 3,7 miliardi da Transizione 5.0 e li destina a coprire interventi precedenti come Industria 4.0. Questo taglio di risorse è particolarmente temuto dalle imprese venete cui sono intestate il 17% del totale delle pratiche aperte per ottonere i contributi dal programma. 

A domanda il ministro spiega: "Prima tutti criticavano 'Industria 5.0' , sostenendo che non fosse adatto alle imprese, poco funzionale. Ma come il brutto anatroccolo che poi diventa cigno, ora tutti lo invocano come manovra imprescindibile da finanziare subito con nuove risorse". 

"Di fatto prorogheremo il programma Industria 5.0 con Transizione 5.0 da gennaio 2026 con una dotazione di 4 miliardi di euro. Martedì avremo una riunione con tutte le associazioni di impresa durante la quale illustreremo le risorse da mettere in campo soprattutto per coprire coloro che oggi sono in lista per Industria 5.0 ma fuori di copertura". "Contiamo di allocare altre risorse a questa voce di spesa anche nel biennio successivo, 2027, 2028. E' una sfida che raccogliamo io e gli altri ministri competenti". 

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