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Ricordato l'avv. Cristofari dai Giuristi democratici che intitolano a lui la loro sezione di Vicenza

Gianni Cristofari

Un'immagine dell'avvocato Gianni Cristofari, morto un anno fa

Il presidente Faggionato ha consegnato alla famiglia una targa che riporta il motto "il diritto come bene comune": era la sua filosofia

Cristofari Un'immagine dell'avvocato Gianni Cristofari, morto un anno fa
I giuristi democratici di Vicenza hanno intitolato la loro sezione, che prima era battezzata con un altro nome illustre, quello di Ettore Gallo, a Gianni Crostofari che giusto il 29 luglio di un anno fa ci ha lasciato. La cerimonia s’è svolta nei locali di Porto Burci in piarda Fanton. Era presente la vedova, Annalisa Carli, e i figli Gianmarco e Sofia. Il presidente Mario Faggionato ha ricordato l’amico e collega consegnando una targa alla famiglia. “Gianni è stato cofondatore dei Giuristi democratici nel corso dell’anno 2016 e sin da subito ha contribuito in modo fondamentale alla crescita della nostra associazione, sia sotto il profilo teorico sia sotto quello organizzativo (ricordiamo i numerosi eventi sui diritti civili, sull’attuazione dei principi costituzionali, le lezioni sulla storia e la costituzione in ambito scolastico) e contribuendo in modo determinante financo allo sviluppo organico della associazione che, peraltro, aveva sede nel suo studio aveva la sede.
Il direttivo dei Giuristi democratici in un'immagine d'archivio: Gianni Cristofari è il primo a destra
Per tutti questi motivi, l’associazione dei Giuristi Democratici di Vicenza ha deciso di intitolarsi “Gianni Cristofari” e per suggellare tale decisione consegniamo alla sua famiglia una targa nella quale è riportata la frase “il diritto come bene comune” che rappresenta appieno la figura di Gianni e che corrisponde perfettamente alla traiettoria politica che la nostra associazione formata da giuristi ed espressione locale dell’associazione nazionale, intende percorrere”. Particolarmente denso e toccante l’intervento di Gigi Poletto, nella sua duplice veste di giurista, amico di Gianni Cristofari, e di vicepresidente dell’Anpi vicentina. “La comunità di amici di Gianni è veramente vasta e tutti noi – ha detto rivolto ai familiari di Gianni - vi abbracciamo e vi diciamo di guardare con occhi chiari di speranza al futuro e di camminare nel sentiero della vita con passione, energia, fiducia, impegno, altruismo e ottimismo perché in fondo Gianni era tutto questo.

Gigi Poletto: "Gianni era gioviale e solare, mite ed empatico, amava l'uomo, tutto l'uomo"

Gianni di temperamento era gioviale e solare e fin dalle più intime fibre del suo essere amava la vita, tutta la vita con le sue bellezze, le sue opacità, le sue contraddizioni, il suo dare e il suo prendere. Una volta mi ha detto che si sentiva parte di un infinito pulsare, un fluire eterno in cui tutti gli elementi dell’universo partecipano di una continua alba, di un perpetuo processo di rigenerazione e di rinascita quasi che niente vada perduto, ma tutto trasformandosi venga continuamente alla luce. L’amore di Gianni per la vita era certamente amore per la vita propria, per il proprio percorso e per il proprio destino (lui ha lottato con coraggio e tenacia contro la malattia per anni e non si è mai arreso), ma era anche e soprattutto amore per la vita degli altri: amava le persone, tutte le persone senza distinzione alcuna e tutti gli volevano bene Gianni era una persona profondamente religiosa, di una religiosità laica e umanista che metteva l’uomo al centro del mondo. L’uomo come fine. Ma tutto l’uomo. Non solo l’uomo buono delle cartoline edificanti e della oleografia morale, ma anche l’uomo con le sue meschinità, le sue debolezze, le sue cadute. Gianni non si ergeva mai a giudice. Aveva valori saldi, e li testimoniava con pervicacia e coerenza, ma non li usava per condannare ed escludere perché sapeva che l’errore e la fragilità fanno parte dell’esperienza umana.

"Formidabile esperto di diritto, odiava le ingiustizie: per questo si impegnò nella vita pubblica"

Lui non selezionava mai le persone con cui stava, ma accettava tutti per quel che erano e che siamo magari anche un po’ bastardi e nelle tante occasioni di convivialità sapeva comunicare la sua straordinaria energia e la sua carica umana. Se uno era felice, lui ne condivideva la gioia: se uno era preoccupato lui si informava e dava consigli; se vi erano delle tensioni lui le scioglieva anche senza parlare perché bastava la sua presenza a favorire le ricomposizioni; se vi era una eccessiva seriosità o se compariva della retorica lui le demoliva con una battuta guizzante e ironica; se vi era una inappropriata superficialità o se si affacciava della banalità diventava pensoso. Dotato di una enorme carica di empatia era mite, dolce e rassicurante. Camperista per vocazione e per scelta, amava i grandi spazi e i viaggi in libertà. Aveva l’etica del lavoro, credeva nel sindacalismo confederale ed è stato per anni il legale della Uil. La sua formidabile conoscenza della fenomenologia giuridica gli consentiva di cogliere di ogni problema il “core” essenziale, il nocciolo della questione che affrontava brillantemente e proficuamente. Dunque Gianni amava la vita e quindi la vita propria e la vita degli altri. Sapeva che la vita è matrigna: ad alcuni dà molto e ad altri toglie troppo. Gianni odiava le ingiustizie e le disparità e questa percezione dell’intollerabilità dell’ingiustizia lo ha spinto ad impegnarsi nella vita pubblica. Gianni guardava il mondo e lo vedeva guasto e quindi si è impegnato per sanarlo. Dopo avere militato in gioventù nei gruppi anticapitalisti Gianni è approdato a una sorta di riformismo radicale; libertario e progressista, espressione di una sinistra antidogmatica e non settaria, ma non ripiegata nella gestione dell’esistente, per tutta la vita Gianni è stato coerente con gli ideali del cambiamento sociale, della solidarietà con i più bisognosi, della tolleranza e della tutela dei diritti civili. Gianni è stata una delle più importanti figure della politica vicentina. Come uomo politico Gianni sapeva unire utopia e realismo, ideali di trasformazione sociale e concretezza e pragmatismo nel perseguirli.

"Come difensore civico ha interpretato il suo ruolo con coraggio, operosità, contrastando gli abusi di potere"

Da primo difensore civico di Vicenza Gianni ha saputo interpretare il suo ruolo di garanzia a tutela dei diritti del cittadino con operosità e coraggio contrastando ogni abuso di potere, in qualità di Consigliere comunale dei Democratici di Sinistra si è fatto promotore di numerose proposte per razionalizzare ed efficientare la vita amministrativa della città e potenziare i servizi pubblici, come membro del Consiglio di Amministrazione dell’Ipab prima e vicepresidente dell’Ipab poi è riuscito a mettere la sua straordinaria competenza giuridica a servizio dell’assistenza delle persone più anziane. Poi il suo impegno è continuato nel Comitato di sezione dell’Anpi perché per Gianni l’antifascismo era uno dei pilastri irrinunciabili della democrazia costituzionale, nell’associazione dei Giuristi Democratici perché riteneva che il mondo del diritto non è neutro ma va piegato a obiettivi di libertà e giustizia e nell’associazione Salute Solidale per l’assistenza medica gratuita alle persone in stato di bisogno. Tra le tante sue attività vanno ricordati inoltre il contributo dato alla nascita della fattoria sociale “il Pomodoro” e allo sportello dell’Associazione Luca Coscioni presso la Chiesa metodista di San Faustino relativamente alle tematiche del testamento biologico e del fine vita. Senza dimenticare l’impegno nel suo quartiere per valorizzare gli artisti di strada. Gianni ha fatto tanto e la comunità vicentina gli deve molto”.
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