Si chiamava Alessandro Dalla Pozza, 46 anni di Schio, il base jumper morto ieri sotto cima Framont nella zona di Agordo (Belluno): si è schiantato sulle rocce dopo un volo di 400 metri dalla cima.
Segnato in rosso il punto in cui è stato trovata la salma di Alessandro Dalla Pozza di Schio
Dalla Pozza era socio con la sorella di una piccola azienda metalmeccanica; aveva un'esperienza oramai ventennale di paracadutismo e volo libero. Ma la sfida del BASE jumping gli è stata fatale. Ieri si è lanciato verso le 10 del mattino dalla cima del Framont nell'Agordino con un amico cientaneo della provincia di Trento. L'amico atterrato sui prati di Listolade l'ha aspettato invano, poi dopo mezz'ora ha chiamato i soccorsi. Si è mosso l'equipaggio dell'elicottero del SUEM di Pieve di Cadore che ha imbarcato un tecnico del Soccorso Alpino di Agordo. I soccorritori hanno percorso in breve la probabile traiettoria del vicentino, rinvenendo quasi subito i suoi resti a quota 1700 metro, 400 metri sotto la cima, in un canalone. Sbarcati con un verricello, al tecnico di elisoccorso, almedico e al soccorritore, non è restato che constatare il decesso di Dalla Pozza. Ottenuto il nulla osta dalla magistratura per la rimozione, i soccorritori hanno ricomposto la salma e l'hanno recuperata, per trasportarla a valle, dove attendevano i carabinieri e il carro funebre. Alessandro Dalla Pozza non era munito di telecamera sul casco pertanto sarà difficile capire la dinamica dell'incidente. Si era lanciato con la tuta alare e sul posto del ritrovamento i soccorritori hanno trovato il paracadute aperto.
Un'immagine ripresa dai soccorritori dalle pendici del Framont verso valle
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