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Ad Acque del Chiampo la polemica su green pass in mensa - Filctem Vicenza: "Salute obiettivo primario, ma non va violata la privacy"

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L'entrata della palazzina direzionale di Acque del Chiampo Spa

Oggi il segretario generale di Filctem Cgil Vicenza, Giuliano Ezzelini Storti e il segretario Antonio Cunsolo hanno firmato una lettera per segnalare al Sindaco di Arzignano (azionista di maggioranza di Acque del Chiampo Spa) la situazione incresciosa che si è venuta a creare nell'azienda pubblica di gestione delle acque dell'Ovest vicentino. In mensa vengono pubblicati gli elenchi "dei buoni e dei cattivi" ovvero di coloro che detengono il green pass e che quindi possono accedere alla mensa e di coloro che invece senza il green pass saltano il pasto. Per la segreteria Filctem si viola la legge sulla privacy. E i segretari ricordano ad Alessia Bevilacqua che a livello nazionale Cgil Cisl Uil unitariamente hanno chiesto un incontro urgentissimo al governo per di scutere di questa problematica: obbligo di green pass per accedere alla mensa aziendale. Il rischio è che si creino categorie di lavoratori di serie A e di serie B.
Acque del Chiampo L'entrata della palazzina direzionale di Acque del Chiampo Spa

"Illustrissima dottoressa Bevilacqua - scrivono nella loro segnalazione Ezzelini Storti e Cunsolo -, ci vediamo costretti a scriverLe in merito a quanto sta accadendo in Acque del Chiampo, dov’è socio di maggioranza la sua amministrazione e la sede principale si trova nel comune Arzignano, per costruire insieme il ripristino delle buone relazioni sindacali fin qui condotte per il bene dei lavoratori e dei cittadini utent"i.

"Avrà visto - proseguono-, immaginiamo, quanto emerso nella stampa: quindi andiamo direttamente al dunque. Ad oggi il nostro invito a revocare l’ordine di servizio sull’accesso alla mensa Aziendale e convocare al più presto un incontro con le parti sociali al completo, non ha sortito l’effetto desiderato".

"Come O. S. Filctem Cgil siamo a invitarla a porre attenzione su una vicenda che ha del grottesco - sottolineano i due sindacalisti - La circolare emanata dall’RSPP prende come spunto la FAQ del governo sull’accesso alle mense aziendali e decide le modalità senza sentire le parti sociali e senza convocare preventivamente il Comitato COVID: di fatto sminuendo il lavoro svolto fino ad oggi dallo stesso Comitato nei protocolli condivisi! Lavoro collegiale delle parti che ha garantito servizio efficiente e continuativo anche in piena pandemia!"

"Siamo a ripetere con fermezza - continuano - che mentre la salute e sicurezza dei lavoratori è l’obbiettivo primario, non si può strumentalizzare tale esigenza per violare la Privacy dei Lavoratori con liste da esporre e decidere senza l’approvazione delle OOSS e del Comitato sulla salute e sicurezza".

È per questi motivi che invitiamo alla ricomposizione della questione nell’interesse del bene dei lavoratori e degli utenti, auspicando di ripristinare quanto prima le corrette relazioni industriali e la condivisione di tutte le parti in causa come fin qui sempre avvenuto.

Veramente non riusciamo a capire questo cambio di approccio da parte dell’RSPP.

Alleghiamo richiesta Nazionale unitaria sul tema al Governo.

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