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Vicenza, tempo e soldi buttati a Campo Marzo quando il comando della polizia cade a pezzi

Comando polizia locale Vicenza

Il comando della polizia locale a Vicenza: scondo i sindacati, cade a pezzi

Il sindacati Cgil, Cisl e Uil portano a galla i problemi della polizia locale a Vicenza

Per quanto riguarda l’apertura del distaccamento in Campo Marzo - dice una nota della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, a firma di Giulia Miglioranza, Franco Antolini e Carola Paggin – rileviamo come gli investimenti debbano trovare giustificazione nei risultati che producono, anche alla luce della loro sostenibilità e sul “costo” complessivo a carico del sistema, non solo in funzione della loro visibilità. Dal nostro punto di vista, sono state impegnate risorse eccessive per la realizzazione del nuovo presidio della polizia Locale, presidio a nostro avviso poco utile, vista la presenza a pochissima distanza di altri presidi di forze di Polizia e della sede centrale del Comando, oltre che non direttamente accessibile come servizio alla cittadinanza. Possibile che ora diventi, come sostenuto da alcuni, strumento utile per turisti e utenti delle stazioni, quando da anni l’amministrazione comunale lo dichiara finalizzato a sole attività di controllo?

"La sede centrale del comando si trova in condizioni precarie"

Nel frattempo la sede centrale del Comando di Polizia Locale si trova in condizioni precarie e che meriterebbero seri interventi di ripristino e messa a norma, in ragione della presenza di larga parte del personale e di un notevole accesso di pubblico. Si investono risorse sui progetti, ma non si investono risorse nel personale necessario affinché questi progetti ben si integrino con la gestione ordinaria del servizio. Personale che, lo ricordiamo, opera in un ambiente difficile, spesso pericoloso. Si investe nella cella di sicurezza per gli arresti, che fa clamore e soddisfa esigenze che davvero a nostro avviso non sono caratteristiche della polizia locale, mentre il comando, sede ufficiale dell’intero corpo della Polizia Locale vicentina, cade a pezzi.

"Impiegare 12 persone al distaccamento è un lusso che la polizia di Vicenza non può permettersi"

Il comando della polizia locale a Vicenza: secondo i sindacati, cade a pezzi
Come se non bastasse, l’impiego di sei unità fisse al mattino e sei al pomeriggio al distaccamento è un lusso che a nostro avviso il comando non si può permettere, poiché l’ingresso di 11 nuovi agenti non ha portato a un effettivo e stabile aumento della dotazione organica, visti i passati e i futuri pensionamenti e dimissioni. È un lusso che costa: in termini di servizi ordinari sempre meno assicurati alla cittadinanza, per il sempre più ridotto controllo del territorio, costa nella gestione del personale (tra l’altro non più giovane e talvolta con problemi fisici), costretto a sacrificare il lavoro degli uffici per sopperire alle carenze di organico di personale esterno. Impiegare questi lavoratori per sopperire a carenze di personale e/o per assicurare la visibilità ad altri progetti non è a nostro avviso la via corretta, seppur legittima. E ciò anche in considerazione del fatto che a questo personale, cui viene chiesto uno sforzo aggiuntivo per garantire i servizi esterni, non viene riconosciuta la relativa indennità, come invece avviene per gli altri operatori nel territorio e come abbiamo più volte richiesto. Il personale di polizia locale ha sempre operato in modo corretto e assicurando ogni servizio richiesto. Se i risultati ci sono, è in larga parte merito di lavoratori e lavoratrici che da anni operano per dare corso agli obiettivi indicati dalle diverse amministrazioni comunali che si sono succedute.

"Per limitare i contagi covid abbiamo chiesto pattuglie di due uomini, non di quattro come si fa ancora"

Fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria abbiamo chiesto attenzione nella gestione del personale, chiedendo di limitare le occasioni di possibile contagio, chiedendo l’utilizzo di equipaggi fissi per limitare il contatto tra più operatori e limitando gli operatori a due per pattuglia. Il nostro appello è rimasto in larga parte inascoltato e ora, a ciò che emerge, ci si trova a dover affrontare l’ennesimo aumento dei contagi, con personale positivo al covid e conseguenti quarantene precauzionali, a gravare su un già precario organico. Non è possibile, a nostro avviso, vedere pattuglie composte da 3 o 4 occupanti. Da giorni abbiamo chiesto, insieme alla Rsu, un incontro con l’amministrazione comunale per discutere delle problematiche del Comando, ma ad oggi non abbiamo ricevuto riscontro. In assenza di risposte concrete, valuteremo insieme al personale le azioni di mobilitazioni utili a far sentire la voce dei lavoratori e delle lavoratrici.
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