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Vicenza, contro la violenza alle donne una lista di sette punti d'impegno di Francesca Lazzari, consigliera di parità

Francesca Lazzari, consigliera di parità della Provincia
In vista del 25 novembre, giorno simbolo contro la violenza alle donne, la consigliera di parità della Provincia, Francesca Lazzari, ha diffuso una nota che riportiamo in cui elenca sette punti per combattere la violenza di genere. "Ogni femminicidio - dice - ha riempito le pagine dei media senza che le radici profonde, riconducibili all’organizzazione neo-patriarcale della società che ancora vive quotidianamente nel sessismo e negli stereotipi, siano state rimosse". "E’ necessaria la responsabilizzazione dei mezzi di comunicazione per rappresentare in modo corretto la violenza di genere e per stigmatizzare stereotipi tuttora diffusi sul ruolo della donna, come oggetto sessuale. Vanno contrastati non solo le evidenti discriminazioni, ma quel sessismo apparentemente benevolo che agisce in maniera ambigua, subdola, che occulta la violenza domestica, la violenza sui luoghi di lavoro e fa leva sul pregiudizio infondato che le donne denuncino falsamente maltrattamenti e altre forme di violenze nelle relazioni intime per trarne vantaggio nei procedimenti di separazione e affidamento dei minori".
Giovedì 25 si celebra la giornata contro la violenza alle donne
"Tutto ciò non è più tollerabile. La perpetuazione della violenza maschile sulle donne è odiosa e inaccettabile. Perciò ripeterò le stesse richieste già fatte in occasione dei femminicidi avvenuti a settembre nel nostro territorio. Sarò pedante, sarò scontata, sarò noiosa e insistente. Ma lo devo a me stessa, al ruolo istituzionale che ricopro e soprattutto a tutte le donne che continuano quotidianamente a subire molestie e violenze, perché sono a mio avviso necessarie e non più rinviabili azioni di risposta concrete per iniziare a cambiare questa realtà. Chi ha la responsabilità istituzionale ha il dovere di: - monitorare la concreta attuazione della convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul l’11 maggio 2011 e ratificata ai sensi della legge 27 giugno 2013 n. 77, e di ogni altro accordo sovranazionale e internazionale in materia. La convenzione di Istanbul del 2011, primo strumento internazionale giuridicamente vincolante in materia di protezione dei diritti della donna contro ogni forma di violenza, ha riconosciuto in modo palese che l’elemento fondamentale per prevenire la violenza contro le donne è il raggiungimento dell’uguaglianza di genere, di fatto e di diritto. Nella convenzione si legge: "Con l’espressione “violenza nei confronti delle donne” si intende designare una violazione dei diritti umani e una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata"; - contrastare le incongruità e carenze della normativa vigente rispetto al fine di tutelare la vittima della violenza e gli eventuali minori coinvolti; - pretendere un maggior livello di attenzione e la capacità d’intervento delle autorità e delle pubbliche amministrazioni, centrali e periferiche, competenti a svolgere attività di prevenzione e di assistenza; - monitorare l’effettiva destinazione alle strutture che si occupano della violenza di genere, di risorse stanziate dalle leggi di stabilità e nel prossimo recovery found; monitorare l’effettiva applicazione, da parte delle Regioni, del piano antiviolenza e delle linee guida nazionali per le aziende sanitarie e ospedaliere in tema di soccorso e assistenza socio-sanitaria alle vittime di violenza; - monitorare l’attività svolta dai centri antiviolenza operanti sul territorio, quali interlocutori principali delle istituzioni nella costruzione delle politiche di contrasto al fenomeno della violenza maschile sulle donne, attingendo dall’esperienza da loro acquisita in oltre trent’anni di attività; - proporre interventi normativi e finanziari per far sì che tutta la rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio presenti sul territorio nazionale sia finanziata in modo certo, stabile e costante nel tempo, in modo da scongiurarne rischio di chiusura e consentire l’organizzazione di percorsi strutturati per far riemergere le donne dalla spirale delle violenze; - verificare, come raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità, l’effettiva realizzazione, da parte delle istituzioni, di progetti educativi nelle scuole di ogni ordine e grado, finalizzati al rispetto delle persone tutte, all’accettazione e alla valorizzazione di tutte le diversità, a partire da quella di genere; promozione e incremento di ogni iniziativa utile per aumentare la consapevolezza e la comprensione, da parte di tutti i cittadini, delle varie manifestazioni di tutte le forme di violenza, nonché della necessità di prevenirle, includendo nei programmi scolastici di ogni ordine e grado appropriati materiali didattici su temi quali la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, il reciproco rispetto, la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali, la violenza contro le donne basata sul genere e il diritto all’integrità personale.

Francesca Lazzari (Consigliera di Parità della Provincia di Vicenza)

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