La partnership tra gli otto teatri di Vicenza e provincia è nata nel 2011
Giancarlo Marinelli, direttore artistico del teatro di Vicenza
Mille spettacoli e un milione di spettatori in dieci anni negli otto teatriche fanno parte di “Teatri Vi.Vi.”. Numeri importanti (ma lo è altrettanto la qualità dei testi e degli interpreti che si sono succeduti in questo periodo) per una rete che coinvolge Vicenza, Arzignano, Bassano, Lonigo, Montecchio Maggiore, Noventa, Schio e Thiene. Nato nel 2011, oltre al compleanno dei due lustri, il network “Teatri Vi.Vi.” ha festeggiato al teatro comunale di Vicenza anche la ripresa in forze dell’attività dopo la pandemia: quest’anno sono previsti 80 spettacoli: un po’ meno dell’anno scorso – ma ci sono stati anni che eran più di cento – per le difficoltà legate alla ripartenza e anche a causa del forfait di Montecchio, impegnato con i lavori al suo teatro.
Un primo piano dell'assessore Simona Siotto
A cominciare da Enrico Hüllweck, presidente della fondazione teatro di Vicenza, nel foyer del teatro in viale Mazzini si sono ritrovati gli animatori delle diverse realtà della provincia legate i questo progetto. Giancarlo Marinelli ha tracciato l’orizzonte e ha spiegato il senso del ritrovarsi: “Il teatro, e soprattutto un’esperienza come questa di teatro, significa vivere la vita: concetto che vale ancora di più in un momento come questo, che è ottenebrato, anche nella mente, perché il teatro diventa uno sguardo che ogni sera si apre alla speranza”. Simona Siotto, assessore alla cultura, ha aggiunto: “È un modo di ribadire il valore dell’unità in un momento di campanilismi, con consapevolezza e umiltà, anche se alle volte gli assessori alla cultura sono paragonati a Maria Antonietta perché sembra che si occupino di brioches quando i problemi veri sono altri”. Il valore dell’unità della provincia, ha ribadito l’assessore, è quella stessa spinta che ha trasformato la candidatura per la capitale della cultura da un fatto cittadino a un impegno dell’intera provincia. Giacomo Cirella, segretario generale della fondazione di Vicenza, ha sottolineato l’importanza del network perché “non è assolutamente scontato che otto teatri si mettano assieme, ma la nostra passione è talmente potente che ha superato qualsiasi ostacolo”. Molti i vantaggi
Pier Giacomo Cirella, direttore della Fondazione teatro
Forza ed energia ne servirà ancora, perché, come ha sottolineato Rosa Scapin, responsabile di Operaestate, “è inevitabile un abbandono di parte degli spettatori” a causa dei diversi problemi legati alla pandemia. Del resto, “Teatri Vi.Vi.” ha portato una nuova modalità di coinvolgimento: in questo senso è importante l’abbonamento itinerante che consente di assistere a un certo numero di spettacoli del circuito a condizioni assai interessanti. Tra i molti spettacoli di questo abbonamento itinerante, da segnalare per esempio Andrea Pennacchi a Schio e Glauco Mauri a Thiene. Un altro strumento è la “card teatri vi.vi.”: ci si abbona alla stagione di un teatro e si ha uno sconto, pari al 10%, sui biglietti delle altre città.
Rosa Scapin, direttrice di Operaestate
È l’immagine di un teatro vitale, insomma, quella che restituisce “Teatri Vi.Vi.”, una partnership che s’è consolidata nel tempo. All’incontro di Vicenza sono intervenuti anche Alessandro Anderloni (Arzignano), Francesco Rezzadore (Lonigo), Barbara Corzato (Schio), Saverio Gonella (Montecchio Maggiore) e Giandomenico Cortese, vicepresidente della Fondazione Banca popolare di Marostica -Volksbank, che finanzia l’iniziativa.
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