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Vicenza, il Comune ottiene quasi 1,5 milioni da Roma e sistema l'auditorium "Canneti"

Canneti progetto della sala

Il progetto della nuova sala del "Canneti": avrà meno di 300 posti

Vicenza, il "Canneti" è chiuso da dodici anni e riaprirà nella primavera del 2023

Il progetto della nuova sala del "Canneti": avrà meno di 300 posti
Appuntamento alla primavera del 2023 per il prossimo concerto al Canneti, a quattordici anni di distanza dall’ultimo che si tenne nel 2009. In Comune brindano per un regalo di Natale (meritato) ricevuto da Roma: Vicenza, infatti, è risultata seconda nella classifica per ottenere contributi a restaurare edifici che ospitano i conservatori. E l'auditorium "Canneti" fa parte del conservatorio "Pedrollo". Il Comune aveva risposto al bando ministeriale ad aprile e presentato la domanda, firmata dal sindaco e dal presidente del conservatorio, Filippo Crimì. Avevano allegato il progetto elaborato da Giovanni Fichera, ingegnere e funzionario comunale, in appena trenta giorni, coinvolgendo diversi specialisti.
L'ingegner Giovanni Fichera che ha redatto il progetto
Morale: la commissione istituita dal bando, firmato da ministero dell’economia e da quello dell’università, ha finanziato con 5 milioni e 530 mila euro il progetto del conservatorio di Pesaro e con 1 milione e 470 mila euro quello di Vicenza. E poi i fondi sono finiti, perché c’erano a disposizione 7 milioni di euro. Gli altri nove progetti, pure ammessi al riparto, non hanno ricevuto un euro: altrettante città sono rimasti a bocca asciutta. Di chi il merito? Sicuramente della bontà del progetto, ma anche di un po’ di furbizia, come ammette Fichera: “Abbiamo spiegato nella relazione che, in sostanza, la sala del Canneti è il ridotto del teatro Olimpico”. Che è vero, peraltro. Ha tirato in ballo Palladio e ha avuto ragione. L’ingegnere è evangelico. Come ammoniva nostro Signore, bisogna essere semplici come colombe e prudenti come serpenti. È, quindi, una doppia soddisfazione per l’amministrazione Rucco: aver vinto un bel gruzzolo di soldi (senza i quali il lavoro non sarebbe mai stato possibile) e aver superato molti altri affamati concorrenti.

Il sindaco Rucco: "Una carta in più da giocare per la capitale della cultura 2024"

Il sindaco parla di questo obiettivo raggiunto come di una carta in più per sostenere la candidatura di Vicenza a capitale della cultura nel 2024. Del resto, l’idea di restituire alla città un luogo ricco di storia come l’auditorium “Canneti” non può che inorgoglire: la sala dell’istituto musicale, diventato poi conservatorio nel 1980, in questi sessant’anni ha visto musica ma anche molto altro. Sono stare rappresentate commedie (“La mandragola” di Machiavelli nel 1972), s'è discusso di teatro (fu in quella sala che Gardella nel 1979 presentò il suo progetto), ha ospitato una marea di incontri politici (da quella sala nel 1994 il Polo di centrodestra lanciò la sua vittoriosa campagna elettorale).
Roberto Antonello, direttore del conservatorio "Pedrollo"
Filippo Crimì, presidente del "Pedrollo"
Di sistemare il “Canneti” s’è sempre parlato molto in questi dodici anni, così come in passato sono stati spesi parecchi soldi per adeguare la sala alle norme che via via si succedevano. Ma adesso c’è un progetto, ci sono i finanziamenti e l’obiettivo è davvero a portata di mano. All’ufficio tecnico hanno fatto i conti: si può partire con i lavori a settembre 2022 e per aprile 2023 si terminerà. Lo annuncia l’ingegner Fichera e il sindaco tiene a sottolineare che è una valutazione tecnica e non politica. Quello che non dice, ma tutti capiscono, è che sarebbe un taglio del nastro che capita a fagiolo, visto che a maggio 2023 sono previste le elezioni amministrative. Servono circa 2 milioni e 200 mila euro per finanziare il progetto, che interviene su soffitto, pareti e rinnova completamente la platea: da 380 posti che erano se ne sono dovuti sacrificare alla normativa oltre 80, così la capienza scende a meno di 300 posti. Ma va bene così: “Una sala con questi numeri completa il quadro degli spazi in città, che ha sale più piccole o più grandi. Un ambiente così mancava”, sintetizza Simona Siotto, assessore alla cultura.

La capienza è scesa a meno di 400 posti: se ne sono dovuti sacrificare oltre 80 alle norme di sicurezza

Un'immagine del "Canneti" prima dell'ultima chiusura del 2009
Per trasformare il progetto in realtà, oltre ai soldi del ministero c’è bisogno di trovare altri 730mila euro. Ma non pare sia un problema. L’assessore Matteo Celebron tranquillizza: “Duecentomila euro li avevamo messi in bilancio. Altri 500mila li troveremo, magari stornando i finanziamenti da obiettivi che possono aspettare un anno”. Assieme al sindaco e assessori, in sala Stucchi a palazzo Trissino ad annunciare il sol dell’avvenire che sorge c’erano presidente e direttore del conservatorio, Filippo Crimì e Roberto Antonello, che essendo valente organista aveva anche un motivo personale oltre che manageriale per gioire. I consulenti. Al progetto per il Canneti hanno lavoratoanche Bf progetti studio associato di Pistoia (ingegner Andrea Fedi) che si è occupato del progetto architettonico e lo Studio tecnico associato Mannelli-Ginanni-Andreini di Pistoia (perito industriale Renzo Andreini, che ha curato il progetto per gli impianti). Infine lo Studio tecnico Officine di Vicenza (ingegner Susj Maria Basso) si è occupato del progetto antincendio. Il progetto – tiene a sottolineare il municipio – è stato predisposto in collaborazione con Riccardo Brazzale responsabile dei progetti musicali del servizio attività culturali e museali. L'approvazione del progetto in giunta ad aprile – puntualizza la nota del Comune – è stata possibile grazie alla rapidità con cui sono pervenuti i pareri da parte della Soprintendenza belle arti e paesaggio di Verona (architetto Giovanna Battista) e del Comando vigili del fuoco di Vicenza (con il comandante Giuseppe Costa e il vice Giovanni Vassallo).
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