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Così il meteorologo Marco Rabito ha "fotografato" il terremoto di Tonga a Vicenza

Marco Rabito

Il meteorologo Marco Rabito

Spiega Rabito: "L'onda del terremoto di Tonga arriva anche a Vicenza perché gira il mondo"

Le onde di pressione causate dal terremoto di Tonga registrate a Cavazzale
Il meteorologo Marco Rabito ha “fotografato” con i suoi strumenti della stazione meteo a Cavazzale il terremoto di Tonga. Più esattamente, il suo barometro ha captato e misurato i cambiamenti della pressione atmosferica causati dal passaggio dell’onda sismica che si propaga nell’aria come quelle sonore. Spiega Rabito: “È come un’onda sullo stagno che continua a fare il giro del mondo, naturalmente con intensità sempre minore. Da noi passa perché scende dal polo Nord. L’onda ci mostra un leggero aumento o un leggero calo della pressione. Detto con un sorriso, è l’ulteriore riprova che la Terra è sferica”.
Il meteorologo Marco Rabito
Aggiunge Rabito: “L’esplosione è stata notevole come quantità di polveri liberate nell’atmosfera, anche se inferiore a quella del Pinatubo del 1991. Noi valutiamo l’impatto di queste esplosioni proprio dalle polveri liberate, perché sono quelle che oscurano il sole e possono creare squilibri climatici. Più un vulcano è vicino alla linea dell’equatore maggiori danni fa, perché le onde si espandono con maggiore intensità. Questo di Tonga è vicino all’equatore, pertanto è possibile che l’effetto possa sentirsi ancora nei prossimi anni con cali della temperatura misurabili in decimi di gradi. Se pensiamo che dal 1850 a oggi la variazione climatica è di 1.2 gradi, è comprensibile quanto possa incidere un fenomeno come questo, anche se parliamo di decimi di grado. Gli effetti di questi terremoti – conclude Rabito – si estendono fino a 17 mila chilometri, mentre il rumore dell’esplosione fino a novemila. Intanto l’isola non c’è più”.
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