Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Giacomo Totti, giovane designer di Thiene: stella che brilla in Italia e in Europa

Giacomo Totti designer

Giacomo Totti, designer di Thiene di 34 anni

Totti di Thiene è passato dalla musica all'architettura

Giacomo Totti, designer di Thiene di 34 anni
Giacomo Totti è un interior designer vicentino di 34 anni che si interessa di architettura d’interni. Negli ultimi anni ha fatto molto parlare di sé, grazie a uno stile peculiare che l’ha portato ad apparire su alcune tra le più note riviste del settore, come l’inserto del “Living” del Corriere della Sera o le edizioni francese e tedesca di Ideat. È originario di Thiene, dove oggi risiede. Ha un percorso formativo e umano che salta all’occhio perché non rispecchia quello che normalmente ci si aspetterebbe da un architetto. Subito dopo la maturità scientifica, infatti, sceglie di dedicarsi anima e corpo alla sua passione originaria: la musica. Suona come bassista per una band professionista con base a Trieste, dove si trasferisce, e per tre anni gira il mondo tenendo concerti. Per un periodo vive anche negli Stati Uniti.
Uno dei lavori di interior design realizzati da Totti
“Purtroppo – spiega – non è così semplice riuscire a sostenersi economicamente suonando solamente, così sono tornato e ho trovato impiego prima in un mobilificio, poi in uno studio d’interni”. Sono luoghi in cui ha avuto modo di alimentare un’altra passione, quella appunto per l’architettura e per gli oggetti d’arredo. È un interesse ereditato dal padre: “Mio papà era un antiquario, e fin da bambino mi ha portato con sé a fiere, mercati, mostre, a visitare città d’arte come Venezia, Praga, Parigi. Certamente è grazie a queste esperienze e all’essere cresciuto in quel tipo di ambiente che ha preso corpo il mio interesse per gli oggetti vecchi, vintage,  quelli che oggi posso usare nel mio percorso professionale. Devo ringraziare lui per questo”. Totti nei suoi lavori si occupa sia della parte più prettamente architettonica (collabora con studi tecnici che si assumono la responsabilità degli interventi) quando si tratta di intervenire su una struttura, sia dell’arredamento interno, dell’organizzazione e allestimento degli spazi: “Preferisco fornire un servizio “chiavi in mano” ai committenti, siano essi privati piuttosto che aziende. Rispetto alle ristrutturazioni ho un approccio molto filologico, in modo che i miei interventi si notino il meno possibile, mantenendo la struttura più simile possibile all’originale. Sulla progettazione degli arredi interni invece sono più massimalista, tendo a cercare di rivoluzionare gli ambienti rispetto a come si presentavano prima, sempre se la committenza è d’accordo.”

"Cerco di usare materiali semplici, naturali. E per arredare spesso riciclo gli oggetti"

Un altro ambiente disegnato da Totti
Le scelte dei materiali e degli stessi oggetti che impiega nei suoi lavori rispecchiano una volontà precisa: “Cerco di usare materiali semplici, naturali, impiegandoli senza soluzione di continuità in tutta la struttura che si va a costruire o ristrutturare; una volta scelti il tipo di legno, di pietra o di metallo da impiegare, cerco di usare sempre quelli nel progetto. Rispetto agli arredi invece, evito di utilizzare oggetti in produzione, cose che si trovano già fatte sul mercato: o le progetto ex novo o restauro oggetti già esistenti. In questo modo vado a creare dei pezzi unici e posso valorizzare il riciclo ed il riutilizzo di oggetti e materiali, accostando e facendo comunicare tra di loro stili ed epoche diverse”. Nell’ambito del proprio lavoro, Totti fa emergere un’attenzione particolare alla scena artistica contemporanea locale: “Cerco di coinvolgere gli artisti locali nei miei progetti, commissionando delle opere da inserirvi; vale per chi è già affermato, ma tendo a concentrarmi particolarmente sui giovani, sia veneti che trentini, su ragazzi che non sono ancora conosciuti, dando loro l’occasione di dimostrare quanto valgono”.

"Ammiro Scarpa, un virtuoso dell'architettura"

Carlo Scarpa, una delle voci più autorevoli dell'architettura del Novecento
Se gli si domanda il proprio personale Pantheon architettonico, Giacomo non ha dubbi: “Tre su tutti: Le Corbusier, l’abc del gusto contemporaneo; Gio Ponti, che ha rappresentato uno scisma per il panorama italiano; il vicentino Carlo Scarpa, un virtuoso dell’architettura a livello tecnico. Oltre a, ovviamente, a Palladio”. È curioso notare come Totti, così come Scarpa e anche altri grandi architetti e designer vicentini, come Flavio Albanese o Aldo Cibic, abbia in comune il fatto di non aver frequentato un istituto universitario. Lui spiega: “La conoscenza tecnica, teorica e culturale è fondamentale, ho letto e leggo moltissimo di architettura, ma la mia formazione è avvenuta principalmente in cantiere, carpendo le nozioni e le tecniche giorno dopo giorno dagli artigiani, dai falegnami, da chi le cose le costruisce. È un passaggio altrettanto fondamentale”.

Alvise Ferronato

     
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione