Un'immagine dei contenitori interrati, che sono una realtà in molte città
In due zone di Vicenza, San Lazzaro e San Pio X, via i cassonetti e spazio a "isole" sorvegliate
Un'immagine dei contenitori interrati, che sono una realtà in molte città
Rifiuti, rivoluzione Siotto. È un autentico capovolgimento di fronte e di prospettiva nella raccolta di rifiuti quello che ha ricevuto il “via libera” dalla giunta e che è stato illustrato dall’assessore Simona Siotto e dai dirigenti Gianluigi Carrucciu e Roberto Scalco. La prospettiva è di avere cassonetti interrati in centro storico, isole ecologiche al posto dei cassonetti in due zone della città, a San Pio X e a San Lazzaro, cassonetti “intelligenti” che avvisano quando sono pieni (in modo da non far effettuare corse a vuoto ai camion che li svuotano) ma soprattutto riconoscono chi versa e quanto conferisce. Il che significherà avere anche una tassa Tari davvero personalizzata sul consumo. Fantascienza? No, per nulla. La prospettiva è di realizzare tutto nel giro di pochi anni, due o tre. Per realizzare questi obiettivi, il Comune partecipa a un bando del Pnrr da 300 milioni e ne chiede 2,5 per concretizzare i tre progetti che sono stati elaborati e devono essere inviati a Roma entro lunedì 14.
La tecnologia permetterà di avere contenitori intelligenti: riconosco chi porta i rifiuti, quanti e cosa conferisce
L'assessore all'ambiente Simona Siotto: sua la rivoluzione nella raccolta dei rifiuti.
L’assessore Siotto ha riassunto la filosofia degli interventi. Va ricordato che oggi a Vicenza sono stimati 800-1000 cassonetti in tutta la città. Nei quartieri più popolosi, appunto San io X e San Lazzaro saranno aboliti i cassonetti e create 16 “isole di superficie”: 10 a San Lazzaro (che permetteranno di eliminare le attuali 42 piazzole, che ospitano molti più cassonetti) e 6 a San Pio X, dove saranno eliminate 29 piazzole. Il vantaggio è di tutta evidenza. L’assessore usa parole come “ordine, pulizia ed efficienza” e sottolinea il fatto che i cassonetti, volenti o nolenti, attirano sporcizia e anche la maleducazione di chi lascia fuori dall’impianto il sacchetto. In centro storico saranno create invece sei “isole interrate”, ognuna dotata di contenitori a scomparsa, come ormai esistono in molte città, da Firenze a Thiene: saranno naturalmente dotate di apertura a riconoscimento elettronico, anche da cellulare.
I tempi di realizzazione di questa rivoluzione sono di pochi anni: il Comune chiede al Pnrr 2.5 milioni di fondi
I dirigenti comunali Roberto Scalco, a sinistra, e Gianluigi Carrucciu
Tutto il nuovo progetto sarà sostenuto da un sistema di controllo defli accessi e di tracciamento dei conferimenti. Solo questo progetto, che davvero rivoluziona il conferimento e il trattamento dei rifiuti, costerà quasi 900 mila euro. Naturalmente le isole ecologiche di superficie e quelle con i cassonetti interrati saranno monitorate da impianti di videosorveglianza. Riguardo ai tempi, entro il 2026 tutto il progetto che sarà finanziato dal Pnrr dovrà essere non solo concluso ma anche rendicontato a Roma. I dirigenti comunali sono prudenti, ma ottimisti: entro quest’anno il ministero dovrà concludere la procedura di affidamento dei quattrini, per cui alcuni impianti potranno essere operativi nel giro di un paio d’anni. È chiaro, invece, che il progetto dei cassonetti interrati, che richiede maggior impegno e anche un iter più complesso (con la Soprintendenza chiamata ad esprimersi) avrà tempi più lunghi.
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