La Lega di Vicenza: "Tosetto è disinvolto, cerchi di essere coerente"
Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del Veneto e consigliere comunale a Vicenza
La Lega spara contro Matteo Tosetto e lo invita decisamente a lasciare la giunta. Ma giunge a questa conclusione partendo da lontano e mettendo in discussione la sua correttezza anche in un'altra vicenda professionale. "Matteo Tosetto - dice una nota firmata dai consiglieri comunali leghisti Matteo Reginato, Roberto Ciambetti, Giorgio Gianello, Jacopo Maltauro e Franca Mattiello - ci sta abituando a continui strappi alle regole e non si capisce se siano provocazioni o leggerezze". "La prima delle sue perle inizia con l'informazione, a cose fatte, nei confronti del sindaco di Vicenza Francesco Rucco, ossia di essersi fatto trasferire in forza all'Ulss 8, ente che ha come interlocutore istituzionale per il Comune di Vicenza proprio l'assessore agli Interventi sociali".
L'assessore comunale Matteo Tosetto
"È stato opportuno? Non ritiene Tosetto, che parla di valori e di coerenza, che chi guida quell'assessorato dovrebbe essere libero di rappresentare le istanze della città di Vicenza? Da dipendente Ulss avrà quella libertà di scelta e di movimento? Non è un'incompatibilità di diritto, è una questione di stile e d'opportunità, perché qualcuno potrebbe maliziosamente pensare che ha capitalizzato il suo ruolo per ricollocarsi professionalmente". "Bastava questo precedente - prosegue la nota - per capire la disinvoltura con cui l'assessore ex forzista si muove. Eppure, visto il silenzio sul doppio ruolo, subito dopo assume atteggiamenti di rottura con il resto della maggioranza, e si autocertifica come la parte moderata fino all'abbandono del partito che lo ha insediato a palazzo Trissino". "Difficile non stigmatizzare questo comportamento, poiché va ad alimentare l'opinione, molto diffusa, che chi fa politica usi gli strumenti che ne derivano come ascensore sociale e finché gli fa comodo. Poi "arrivederci e grazie" neanche fosse un autobus su cui si sale quando se ne hanno benefici e dal quale si scende perché dall'altra parte della strada ne arriva uno più luccicante. Non possiamo condividere questo modo di intendere la politica, si faccia da parte e continui pure il suo percorso tra un autobus e l'altro mescolando politica e lavoro, ma senza il nostro avvallo".
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