Tempo di bilanci a Vicenza dopo i quattro anni della giunta Rucco
Tempo di bilanci a Vicenza, dopo quattro anni di mandato e guardando alle elezioni amministrative in programma fra neanche un anno. Con un occhio ai movimenti della politica nazionale e un altro all’ultima tornata di elezioni locali che, per esempio a Verona, hanno ribaltato gli equilibri politici. A tracciare un quadro è il vicesindaco Matteo Celebron, 33 anni, assessore a sport e lavori pubblici ma anche segretario provinciale della Lega, il primo partito a sostenere l’amministrazione. Che voto dà all’amministrazione? Otto e mezzo. Purtroppo la pandemia ha influito in maniera pesante e non ci ha permesso di esprimere appieno tutte le nostre potenzialità, ma ciò nonostante siamo riusciti a seminare molto e in questo ultimo anno puntiamo a chiudere molti progetti, ad esempio su lavori pubblici e mobilità. Per esempio? Penso alla fusione Agsm-Aim o alla nuova gestione di palazzo Thiene: siamo stati in grado di concretizzare progetti strutturali che delineano una visione futura di città. E siamo sulla buona strada per concludere il progetto per la nuova biblioteca: un vero e proprio investimento sulla cultura, teso a creare un coinvolgimento tra i giovani, che sono già il nostro presente, e il territorio. La nuova biblioteca potrebbe essere il lascito di questa amministrazione a Vicenza come fu il teatro comunale per l’amministrazione Hüllweck. Otto e mezzo, dice, come Fellini. Qual è il risultato più significativo di questa amministrazione? Siamo stati in grado di fornire risposte coerenti con gli impegni che ci eravamo assunti di fronte ai cittadini. Sul tema della sicurezza, ad esempio. E di aver delineato una visione strategica di città, di averla inserita in un contesto più ampio di sinergie con realtà vicine che saranno importanti matrici di sviluppo per il Comune: penso sempre alla vicenda di Aim. Cosa non siete riusciti a concludere? Purtroppo dei fattori a noi esterni come la pandemia e la guerra hanno fermato molti progetti, l’aumento strutturale dei prezzi ad esempio limita la conclusione di qualche opera pubblica cara ai cittadini; speriamo di riuscire a concludere tutto nell’arco del prossimo anno. L’anno prossimo tocca a Vicenza votare. Vede il rischio di un ribaltone come a Verona? Verona rappresenta un caso a sé, si sono scontrate delle personalità forti che presentandosi divise hanno favorito il centrosinistra. A Vicenza non vedo questo rischio, gli assessori hanno lavorato molto bene e tutto il gruppo è coeso. Non dimentichiamoci che probabilmente l’anno prossimo si voterà dopo le elezioni politiche, quindi bisognerà anche valutare se e in che misura i risultati delle politiche influiranno anche sulle elezioni comunali. Il suo partito, la Lega, è andato molto male in realtà storicamente amiche, a Verona ma non solo. Alle elezioni amministrative molto dipende dalle persone più che dalle linee di partito; lo dimostra il fatto che se da qualche parte siamo andati male in molti altri Comuni abbiamo vinto, a Belluno ad esempio. Come si presenterà il centrodestra a Vicenza? Personalmente non ho dubbi che sia importante dare continuità a questa amministrazione, presentandosi con Francesco Rucco come candidato a rappresentare tutto il centrodestra. Sono convinto che serva anche allargare la compagine, volgendo lo sguardo a chi rappresenta il centro, coinvolgendo i moderati.
Alvise Ferronato
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