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L'opposizione della Grande Vicenza: "Energia, un acquisto da parte di Aim sbagliato e inutile"

La Grande Vicenza: "Bisogna pensare ai cittadini di Vicenza, la Cei ha una clientela nazionale"

Il gruppo della Grande Vicenza: da sinistra Marobin, Colombara, Dalla Rosa e Spiller

La notizia dell'acquisto da parte di Agsm Aim del 35% della Compago ha suscitato subito reazioni. La prima è quella dei quattro consiglieri di Grande Vicenza, gruppo di opposizione di centrosinistra formato da Dalla Rosa, Spiller, Marobin e Colombara. I quali definiscono subito "inutile" l'acquisizione del 35% di Compago che controlla Cei, la Compagnia energetica italiana, ma fanno una serie di considerazioni.

"In un momento di crisi energetica, gli investimenti di Agsm Aim - spiegano - dovrebbero andare tutti nella generazione di anergia, in particolare da rinnovabili, cercando una crescita sulla clientela molto legata al territorio. Ma l’operazione con Cei va in tutt'altra direzione". "Cei opera nel mercato libero e, come gli esperti del mercato ci suggeriscono, si occupa di approvvigionare l’energia elettrica e il gas per un altro fornitore finale; cioè la bolletta che la famiglia vede non è di Cei ma di un’altra società, la vera proprietaria del cliente. La sua clientela quindi non solo non è fidelizzata, ma è anche sparsa su tutto il territorio nazionale: un grave errore strategico". Dopo aver sottolineato che i dati di bilancio della Cei non sono brillanti, i quattro consiglieri proseguono:
  1. Oggi c’è una difficoltà oggettiva a procurarsi energia e gas per coprire i propri clienti tanto che sembra che nemmeno Agsm Aim AIM sia in grado oggi di coprire il 100% del suo fabbisogno; quindi perché muoversi verso altri fabbisogni non semplici da gestire?
  2. E’ inoltre notorio che la vendita, perché Cei è fondamentalmente una società commerciale, assorbe molta cassa e in un momento come questo con i prezzi alle stelle il rischio è di avere ulteriori situazioni difficili da gestire, per di più lontane da casa visto che un terzo dei clienti è al sud.
  3. Tutto si è svolto nella massima riservatezza, anomalo e scorretto per una azienda pubblica.
"Infine - conclude la nota - l’ultima grande anomalia che, purtroppo, solo a Vicenza è una costante: il sindaco non ne sa nulla! Eppure ha lui la delega ai rapporti con Agsm Aim; eppure il vicepresidente dell’azienda è Gianfranco Vivian, suo uomo di fiducia ed ex tesoriere della Lega; eppure in questi anni ci ha narrato di mirabolanti investimenti e di centinaia di assunzioni, non di shopping di aziende inutili e in difficoltà. Che non ne sappia davvero nulla non è credibile. In ogni caso sarebbe l’ennesima dimostrazione dell’inadeguatezza e dell’irrilevanza di Rucco".
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