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Nardin, sindaco di Montegalda, è il nuovo presidente della Provincia di Vicenza con il 60% dei voti

Andrea Nardin

Il sindaco di Montegalda, Andrea Nardin, in un'immagine che ha pubblicato sul suo profilo Facebook

Sconfitto Nicola Ferronato, sindaco di Caldogno. E' una vittoria del Pd, specie di Guzzo, di Valter Orsi di Schio, di Ciambetti e dell'on. Erik Pretto

Il sindaco di Montegalda, Andrea Nardin, in un'immagine pubblicata sul suo profilo Facebook
Andrea Nardin, sindaco di Montegalda, è il nuovo presidente della Provincia di Vicenza. Lo hanno eletto gli amministratori comunali che, con una percentuale dell'82%, sono andati alle urne oggi. Hanno votato 1244 su 1509 aventi diritto. Il suo avversario era Nicola Ferronato, sindaco di Caldogno. Il responso delle urne è netto ed esplicito: Nardin ha vinto con il 60% dei voti, Ferronato ha raccolto il 40%. Voti ponderati, naturalmente. Un voto di Vicenza valeva quanto 23 di Posina, per capirci.

La sconfitta coinvolge anche Rucco che aveva voluto e sostenuto Ferronato

E' indubbiamente una vittoria del Pd, con Angelo Guzzo in prima linea nel sostenere Nardin, e di Valter Orsi, sindaco di Schio; ma è anche una vittoria di Elena Donazzan, corrente minoritaria di Fratelli d'Italia a Vicenza, che ha in Mattia Ierardi il suo commissario provinciale, nonché di Roberto Ciambetti e di Erik Pretto che nella Lega si sono staccati dalla linea del vertice provinciale, rappresentato da Matteo Celebron. E' anche una sconfitta per il sindaco Rucco, che aveva molto voluto la candidatura di Ferronato e che, con discrezione, ha fatto campagna elettorale per lui.

E' una vittoria che dimostra come i partiti del centrodestra non siano in grado di controllare neanche i propri amministratori

A causa delle divisioni interne, è quindi un'altrettanto evidente sconfitta del centrodestra che non riesce a raggiungere, con il candidato ufficiale, il 50% dei consensi. Anzi, si ferma molto prima. In una provincia come Vicenza, in cui il centrodestra pesa circa il 60% si può girarla come si vuole, ma il significato è uno solo: i partiti non controllano neanche i loro amministratori. Tranne che nel seggio di Vicenza e di Sossano (che raccoglieva il Basso Vicentino) e comunque di misura, Nardin ha vinto ovunque, da Asiago a Bassano, da Thiene a Montecchio Maggiore. Non è che il centrosinistra possa cantare a squarciagola: un ruolo determinante l'hanno giocato i sindaci e gli amministratori civici, senza tessere, che apparivano - sulla carta, cioé nelle previsioni - schierati per Ferronato e invece hanno dimostrato il contrario. A parte il voto ponderato, perché in queste elezioni uno non vale uno, comunque anche le preferenze sono state schiaccianti: Nardin ha ottenuto 764 voti, Ferronato 461. Non è il doppio, ma quasi.
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