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L’intervista

Dalla Regione al Comune: ecco il bilancio dei primi sei mesi dell’amministrazione Finco

Il primo cittadino ha delineato i progetti futuri per quanto riguarda l’emergenza casa e i progetti di rigenerazione urbana

Dalla Regione al Comune: ecco il bilancio dei primi sei mesi dell’amministrazione Finco

Nicola Finco, sindaco di Bassano

Con una carriera politica iniziata nel 2004, Finco si dedica ora interamente alla sua città d'origine, nonostante le difficoltà e le sfide che questo comporta.

Passione per la cosa pubblica”. Sono queste le parole con cui Nicola Finco, 41 anni, sposato con due bambini, ha descritto il suo impegno nel ricoprire la carica di sindaco di Bassano del Grappa

Finco ha una lunga carriera politica alle spalle. È sceso in campo da giovanissimo nel 2004 ed è entrato in consiglio comunale nel 2009. L’anno successivo, a soli 26 anni, è stato eletto consigliere regionale del Veneto con la presidenza della commissione ambiente e lavori pubblici e protezione civile. Nel 2015 si è ricandidato ed è stato di nuovo eletto in consiglio regionale con su una 7mila preferenze e ha svolto il ruolo di capogruppo della Lega in consiglio regionale. A giugno di quest’anno si è candidato nella sua Bassano vincendo le amministrative. “Non è stato semplice lasciare il ruolo di prestigio come il consiglio regionale per fare il sindaco - dice -. Però fare il primo cittadino dà tantissime soddisfazioni. È un ruolo molto più impegnativo che ti occupa 23 ore al giorno su 24 e sette giorni su sette. E per chi come me ha la cosa pubblica nel dna, penso che non ci sia palestra di formazione migliore. Dopo 14 anni in regione sono arrivato alla conclusione che ricoprire la carica di sindaco è un’esperienza che dovrebbero fare tutti, anche prima di salire a livelli più alti”.

Sindaco, un bilancio dei primi sei mesi con la fascia tricolore?

“Sono stati sei mesi belli tosti in quanto la macchina comunale è complessa. Stiamo parlando di circa 270 dipendenti, sette figure apicali e 43mila abitanti. La città ha tante esigenze ed è sempre stata considerata anche una “cristalliera” però, dall’altra parte, è una città entusiasmante dal un punto di vista culturale, sociale ed economico. Si può considerare tranquillamente l'ottava città del Veneto con enormi potenziali di crescita. In questi mesi abbiamo lavorato a strutturare la macchina che ci permetterà di guidare i prossimi quattro anni”.

Come sono i rapporti politici in consiglio?

“Sono i classici rapporti tra maggioranza e opposizione. All’interno della maggioranza i rapporti sono ottimi anche se siamo cinque componenti politiche però alla fine abbiamo trovato la nostra linea e oggi stiamo procedendo spediti. Per quanto riguarda le opposizioni fanno il loro lavoro e a volte i toni sono un po' accesi. Detto questo sono abituato perché conosco bene il gioco della politica”.

Qual è un progetto che le sta particolarmente a cuore?

“Abbiamo portato a casa ottimi risultati come il finanziamento con oltre 6 milioni di euro per la realizzazione del nuovo commissariato di polizia all'interno dell'ex caserma Montegrappa. Stiamo parlando di un’opera attesa da più di 15 anni dove nel tempo ci sono state diverse difficoltà però grazie a un lavoro con Roma e all'aiuto che ho avuto da parte in regione Veneto con l’assessore Calzavara siamo riusciti ad ottenere dal ministro Salvini questo importante stanziamento”.

Per la realizzazione del progetto ci sono già delle date?

“Sì, ad oggi c’è un cronoprogramma: entro il 2025 la progettazione, nel 2026 l'avvio dei lavori e nel 2028 la realizzazione di questo importante presidio di polizia. Ci tengo a ricordare che non è un presidio di polizia solamente per Bassano ma per tutta l’area del Bassanese”.

Nei mesi scorsi sono stati istituiti due tavoli tecnici per affrontare la questione inquinamento. Come procede questo monitoraggio? 

“A fine dell'estate avevamo rilevato la presenza di Pfas in una zona a nord di Bassano nella frazione di San Michele, ma fortunatamente la situazione è sotto controllo in quanto quei valori sono di molto al di sotto della soglia. Come amministrazione però ci siamo presi l'impegno di un monitoraggio costante passando da due a quattro i controlli annuali su tutto il sito interessato. Stiamo parlando ovviamente di uno scolo d'acqua che proviene da sotto di una discarica che è stata chiusa negli anni ‘90 e quello che posso dire è che non ha nulla a che fare con l'acqua di acquedotto quindi i cittadini bevono acqua sana. L'altro tipo di inquinamento riguarda invece due pozzi dove sono stati rilevati a novembre la presenza di alcuni fitofarmaci che sono stati messi al bando circa sei mesi fa. E il lavoro che stiamo facendo è di monitoraggio di vari pozzi privati sulla base dell'andamento della falda in modo da identificare e circoscrivere l'inquinamento. Fortunatamente dalle prime analisi non si è espanso verso sud ma è abbastanza circoscritto e anche in questo caso i valori sono sotto controllo. Ribadisco che sono pozzi privati e che ad oggi sono in vigore due ordinanze una del comune di Bassano del Grappa e l'altra al comune di Romano d'Ezzelino che vietano l'utilizzo di questo tipo di acqua a scopi elementari. Anche in questo caso preciso che l’acqua dell’acquedotto è sanissima”.

Con i fondi Pnrr quali progetti partiranno nel 2025?

Sono siamo già in fase di realizzazione in particolar modo stiamo parlando della Cittadella del sociale all'interno dell'ex caserma Fincato dove verranno abbattuti degli stabili che sono fatiscenti da anni e verrà realizzato il nuovo market solidale e in più degli alloggi protetti per le persone con difficoltà. Questo è un investimento di 1.300.000 euro”.

Parliamo dell’emergenza casa. Qual è la situazione in città?

“Sono 200 famiglie in lista d’attesa e 30 sotto sfratto. Oggi mi trovo con un patrimonio di alloggi pubblici importante ma metà di questi non posso assegnarli in quanto sono fatiscenti o hanno bisogno di importanti manutenzioni. Per questo assieme all'assessore sociale abbiamo già avviato una programmazione che ci permetterà un po' alla volta di recuperare una parte di quel patrimonio e metterlo a disposizione ovviamente delle famiglie in difficoltà. Dall'altra sto lavorando ad un piano delle alienazioni che mi permetta di vendere tutti quei beni che non sono utili all'amministrazione pubblica e gli introiti li andremo a reinvestire sul capitale dell'edilizia pubblica che abbiamo”.

Cambiamo completamente argomento: com’è la situazione del commercio nel centro storico?

“Per quanto riguarda il centro storico non sta attraversando un bel periodo in quanto gli affitti sono alle stelle e spesso i negozianti faticano a pagare gli affitti. Questo è dovuto anche alle trasformazioni del commercio rivolto sempre di più all’online. Alla luce di questo noi puntiamo a un commercio di qualità ovvero quel prodotto di nicchia che se voglio lo trovo solamente all'interno del centro storico. Per questo con le categorie del commercio stiamo individuando anche una serie di strategie che andremo a mettere in atto il prossimo anno vorremmo fare un bando con un importo importante che vada nella direzione di aiutare le nuove realtà commerciali”.

Madeleine Palpella

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