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08.04.2021 - 18:31
«Villa Caldogno chiede aiuto». Comincia così la lettera aperta che l’Amministrazione Comunale, per voce dell’assessore alla Cultura e vicesindaco Monica Frigo, rivolge a tutti i calidonensi dopo il nuovo atto vandalico subìto dal monumento palladiano simbolo del paese, tutelato dall’Unesco.
Ignoti hanno scelto la notte tra Pasqua e Pasquetta per tentare un’incursione all’interno della Villa; fortunatamente l’allarme ha indotto i vandali a desistere subito dopo aver manomesso la porta d’ingresso, rompendone la vetrata. L’Amministrazione ha ovviamente sporto denuncia ai Carabinieri, e la ricerca dei colpevoli supportata dalla Polizia Locale sarà agevolata anche dalle videocamere di sorveglianza attive nella zona della Villa.
Al di là degli esiti dell’indagine e dei danni materiali, resta la profonda amarezza per l’ennesimo sfregio inferto al complesso architettonico, così caro a tutta la comunità del paese che qui si ritrova per moltissimi incontri culturali, feste, eventi associativi e pubblici, oltre ad essere un bene artistico patrimonio dell’Umanità e meta di un crescente turismo italiano ed estero, prima della chiusura imposta dall'emergenza covid-19.
L’assessore ripercorre la sequenza degli atti censurabili che si sono verificati negli ultimi mesi, proprio in coincidenza con la chiusura prolungata: «Dopo i party alcolici sulla collinetta del bunker, le scritte “bambinesche” eseguite con pezzi di mattone rosso sui muri esterni del Cinquecento, il ghiaino sparso ovunque sull’erba, i sassi gettati nel pozzo e nelle peschiere e le ringhiere rotte, nella notte tra Pasqua e Pasquetta delle persone sono entrate nel cuore del nostro paese, rompendo con un sasso la vetrata principale e facendo scattare l’allarme. Per fortuna i danni sono limitati all’esterno e nessun danno vi è all’interno.
Chiediamo a tutti di aiutarci a voler bene al nostro monumento storico, patrimonio dell’Unesco, che negli ultimi anni ha visto purtroppo poca cura nei suoi confronti, talvolta da parte proprio di ragazzi di Caldogno. Questo è un appello a tutti i cittadini affinché avvertano la responsabilità di vivere e trasmettere l’amore per questo gioiello che il mondo ci invidia, ed episodi del genere non si ripetano più».
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