Giorgio Xoccato, presidente della Camera di commercio, indica prospettive positive per l'ecnomia
I dati congiunturali della Camera di commercio parlano di una forte ripresa: si torna ai livelli di due anni fa
Giorgio Xoccato, presidente della Camera di commercio, indica prospettive positive per l'ecnomia
Al di là dei numeri, la sintesi migliore del momento la fornisce Giorgio Xoccato, presidente della Camera di commercio. Paragona il sistema economico vicentino a “una molla compressa che attende il contesto giusto per scattare”. E il momento sta per arrivare, anzi in parte è già arrivato: “Si sono create le premesse – sottolinea Xoccato – per un forte rimbalzo, prima di tutto degli investimenti e poi speriamo dei consumi privati, che così potranno trainare il sistema”. Le premesse di cui parla il presidente della Camera di commercio riguardano soprattutto la situazione complessiva del Paese, che ha virato al bello dopo una campagna vaccinale che sta centrando i risultati e tranquillizzando l’Italia. SEGNALI POSITIVI. “Si vede la luce – sottolinea Xoccato – La situazione economica è positiva. Le prospettive disegnate dal mood, dal sentiment degli imprenditori, come vogliamo chiamarlo, è tornato decisamente positivo”. Gli fa eco Diego Rebesco, il funzionario del centro studi della Camera di commercio che ha elaborato l’indagine congiunturale sui dati del primo trimestre 2021 che l’ente camerale ha illustrato ieri alle categorie economiche e dopo ai media. “C’è una crescita molto forte degli ordinativi, quindi in prospettiva dovrebbero aumentare anche il fatturato e l’occupazione”. Dopo, seguendo Keynes, dovrebbe toccare ai consumi, che sono scesi finora del 18%.
Nel grafico è indicato l'andamento delle previsioni degli imprenditori che, sia pure in calo, sono positive
RECUPERO. I dati indicano la produzione sta recuperando i livelli pre-pandemia. “C’è stato un rimbalzo dell’economia nel terzo trimestre dell’anno scorso, poi il tonfo legato alla seconda ondata autunnale e il leggero recupero di fine anno. Adesso stiamo assistendo a un nuovo rimbalzo”. L’industria vicentina, insomma torna sui livelli del primo trimestre 2019. “Ma la situazione non è normalizzata – avverte Rebesco – specie sotto il profilo della Cassa integrazione”. PRODUZIONE. Cominciamo dagli aspetti positivi. Secondo i dati dell’ente, la produzione è aumentata di quasi il 6 per cento rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione del fatturato (+2.7%) è più contenuta ma comunque positiva. Su base congiunturale, gli ordini dall’Italia sono lievitati in modo significativo (+8.6%) e anche le commesse dall’estero hanno registrato una forte crescita (+11.1%). Il Veneto è allineato con i valori di Vicenza. Va ricordato che nell’anno della pandemia la produzione industriale è calata in media del 12 per cento.
Diego Rebesco, funzionario della Camera di commercio che ha elaborato l'indagine congiunturale del 1° trimestre 2021
CASSA INTEGRAZIONE. I dati sono ancora alti, ma mostrano un’inversione di tendenza. Con riferimento al trimestre precedente, la cassa integrazione ordinaria passa da 10.9 a 9.3 milioni di ore (-14.8%) e quella “in deroga” da 13.6 a 11.7 milioni, con una diminuzione del 13.5%. Questi dati non devono allarmare perché spesso, si precisa, le imprese chiedono il massimo possibile di Cig, salvo poi ridimensionare le ore al momento di applicarle in concreto. PREVISIONI. Gli imprenditori che prevedono un aumento della produzione sono circa il 30 per cento. È a questo mood che fa riferimento il presidente per affermare che l’economia vicentina non solo è in ripresa ma l’immediato futuro è roseo. Poi ci sono i dati: a fine marzo i giorni di produzione assicurati dagli ordinativi già raccolti erano 66, in forte aumento rispetto al dato della rilevazione di dicembre 2020 che era di 50. CREDITO. Un altro segnale del sentiment positivo è anche la voglia di vacanze, che i dati di Rebesco hanno pure misurato: 1 vicentino su 2 pensa di andare al mare o in montagna. Ma si va in vacanza se si guadagna. E a confortare le imprese c’è il dato del credito: +10% sia per il manifatturiero, per i servizi e le costruzioni. C’è un rimbalzo positivo rispetto al calo cui si è assistito negli ultimi dieci anni, fino a febbraio 2020.
Il grafico che illustra in rosso l'andamento dei depositi dei vicentini (in aumento) e in blu quello degli impeghi (in calo). Il sorpasso è già avvenuto
RISPARMIO. Un aspetto curioso è legato al risparmio, che è quantificato in 28 miliardi nel Vicentino. È più o meno il valore aggiunto dalla produzione della provincia, non molto distante dal Pil complessivo. Durante la pandemia, in altre parole, i vicentini hanno risparmiato parecchio, aumentando i depositi di oltre tre miliardi rispetto all’anno precedente. Il fatto significativo è che per la prima volta il risparmio ha superato gli impieghi (cioè il denaro prestato dalle banche) che è rimasto a 25 miliardi, sostanzialmente immutato rispetto all’anno precedente. “C’è molta liquidità – spiega Xoccato – che fatica ad arrivare alle imprese e a tradursi in consumi. Chi ha risparmiato i soldi se li tiene”. DEMOGRAFIA. A Vicenza c’è ancora voglia di fare impresa. È la conclusione cui si giunge guardando ai dati: poche, sostanzialmente, le imprese cessate. Il saldo nati-morti è ancora negativo, ma minore rispetto al passato. “Le nuove iscrizioni – sottolinea Rebesco – sono a livelli più alti dell’ultimo periodo. Cancellazioni contenute e iscrizioni in aumento inducono, quindi, a essere ottimisti”. (Antonio Di Lorenzo)
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