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Vicenza, danzano in mezzo ai quadri dei musei: la bellezza raddoppia per i pazienti oncologici

Franco Scanagatta

Franco Scanagatta è il presidente della Fondazione San Bortolo

La nuova edizione dell'iniziativa organizzata dagli "Amici del quinto piano" e dal Comune

Per il direttore Passarin è un esempio di “welfare culturale”. Per l’assessore Siotto è una buona pratica della “cultura messa a servizio della città, che porta il bello alle persone”. Per la ministra Stefani “è un’iniziativa che porta dentro al museo la vita, esempio di autentica sinergia”. Questi sono i giudizi relativi al progetto di corsi di danza contemporanea diretti a pazienti oncologici o ex pazienti all’interno degli spazi museali di Vicenza.
Scanagatta Franco Scanagatta è il presidente della Fondazione San Bortolo
meneguzzo Noemi Meneguzzo degli "Amici del quinto piano"
Come ha spiegato Noemi Meneguzzo, degli Amici del quinto piano, si tratta di un progetto nato nel 2017 per quei pazienti che hanno vissuto una terapia oncologica e quindi hanno una forma più o meno grave di disabilità. Ecco perché la ministra Erika Stefani ha voluto partecipare e ha approfittato dell’occasione per annunciare che il suo ministero sta lavorando alla legge quadro sulla disabilità, che vuole chiudere entro l’anno. I corsi del progetto I dance the way I feel, che tradotto significa Danzo come mi sento, cioè come posso, sono riservati a piccoli gruppi, di una quindicina di persone. In tutto, come sottolinea Clelia Stefani, un centinaio di persone sono coinvolte nei corsi che si svolgeranno a palazzo Chiericati, al museo del Risorgimento e al museo Naturalistico Archeologico di Santa Corona per le attività di Qi Gong. Questa è un'attività che si riferisce a una serie di pratiche e di esercizi collegati alla medicina tradizionale cinese e in parte alle arti marziali, che prevedono la meditazione, la concentrazione mentale, il controllo della respirazione e particolari movimenti di esercizio fisico. Il Comune e la Fondazione San Bortolo, all’interno della quale operano gli Amici del quinto piano, hanno firmato una convenzione per dare solidità e futuro a una collaborazione che peraltro vive da parecchia anni. A nome della Fondazione è intervenuto il presidente, Franco Scanagatta, che è succeduto da due anni al primo presidente e fondatore Giancarlo Ferretto.

L'obiettivo dei corsi di danza vuole far riappropriare il paziente di un'immagine positiva di sè

La partecipazione alle classi di danza è aperta sempre a tutti in un’ottica di inclusione: le proposte mirano a sostenere il paziente nella riappropriazione di una immagine positiva di sé e a guidare i caregiver e i familiari a scoprire e condividere, oltre alle fatiche quotidiane, momenti di gioia, leggerezza e bellezza. Obiettivi specifici del progetto sono lo sviluppo della creatività e l’acquisizione di alcune competenze specifiche della danza in quanto arte e del Qi gong, oltre alla prevenzione del linfedema. La possibilità di danzare in luoghi artistici così unici e di sperimentare il dialogo con le opere d’arte – spiega una nota del Comune – rende la danza particolarmente forte e ricca di stimoli e i partecipanti si sentono veramente parte della comunità. L’iniziativa è unica in Italia: l’équipè degli insegnanti, diretta da Michela Negro e Simone Baldo dell’associazione culturale “e20danza” è in dialogo con partner italiani e europei (Londra e Friburgo).
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