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Malattie respiratorie gravi: la cura arriva a casa grazie a telemedicina e farmaci innovativi

Padova all'avanguardia nella cura delle patologie respiratorie: il nuovo ambulatorio multidisciplinare adotta farmaci biologici innovativi per migliorare la gestione di BPCO e altre malattie polmonari gravi

Padova si conferma punto di riferimento nazionale nella cura delle patologie respiratorie. La UOC di Fisiopatologia Respiratoria dell’Azienda Ospedaliera, diretta dal professor Andrea Vianello, ha attivato un nuovo ambulatorio multidisciplinare dedicato alle malattie polmonari gravi. Si tratta di una struttura unica nel panorama regionale e tra le poche in Italia ad adottare farmaci biologici innovativi per il trattamento di queste patologie.

Tra le malattie più comuni e invalidanti trattate nell’ambulatorio c’è l’enfisema polmonare, una condizione spesso causata dal fumo di tabacco e dall’inquinamento ambientale. Nelle fasi più avanzate può portare alla necessità di ossigenoterapia continua o addirittura al trapianto di polmoni. Si stima che l’enfisema sia responsabile del 55% dei decessi legati a disturbi respiratori.

A Padova i pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) sono circa 20.000, con un incremento del 20% negli ultimi cinque anni.

Attualmente sono dieci le persone in cura presso il nuovo ambulatorio, la metà delle quali provenienti da altre città. Il trattamento ha una durata di sette mesi e integra l’utilizzo della telemedicina per il monitoraggio a distanza e l’autosomministrazione dei farmaci biologici.

I risultati ottenuti finora sono molto promettenti: significativa riduzione della dispnea, miglioramento dei parametri spirometrici e calo netto dei ricoveri dovuti a riacutizzazioni.

A testimoniare l’efficacia della nuova terapia è stato questa mattina il signor Fabio Schiavon, 69 anni, ex fumatore accanito – fino a 40 sigarette al giorno – e in cura per BPCO dal 2008. Dopo un anno particolarmente difficile, segnato da un ricovero in terapia intensiva, pertosse ed embolia polmonare, Schiavon ha raccontato la sua esperienza con il farmaco biologico monoclonale.

“Da quando mi somministro la terapia in autonomia – ha spiegato – sono tornato a camminare, a muovermi, a vivere. La cura mi ha dato un grande giovamento. In passato, verso la fine dei 15 giorni dall’assunzione del farmaco, sentivo un peggioramento. Ora, invece, il miglioramento è continuo e stabile.”

Una testimonianza concreta di come l’uso di farmaci innovativi e l’integrazione della telemedicina possano fare la differenza nella qualità della vita dei pazienti affetti da gravi patologie respiratorie.

L’approccio adottato rappresenta un cambio di paradigma nella gestione della BPCO e delle malattie respiratorie gravi, aprendo la strada a una nuova modalità di presa in carico del paziente, più efficace, personalizzata e sostenibile.

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