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Politica regionale

Alberto Stefani lascia la Camera dei deputati dopo otto anni, ora al lavoro sulla nuova giunta regionale del Veneto

Il neopresidente della Regione annuncia le dimissioni da parlamentare per concentrarsi sulle scelte della Giunta Regionale, tra ipotesi di elezioni suppletive e possibili scenari futuri per Luca Zaia

Alberto Stefani ha ufficialmente rassegnato le dimissioni da parlamentare, chiudendo così un capitolo lungo otto anni alla Camera dei deputati. Nel suo discorso di commiato, il neopresidente della Regione Veneto ha ricordato i suoi inizi in Parlamento, a soli 25 anni, e il ruolo nella Commissione affari costituzionali.

«La politica è uno strumento straordinario per cambiare le cose», ha sottolineato Stefani, aggiungendo di voler dedicare il suo tempo a «studiare e analizzare le prospettive del futuro del Veneto, senza preoccuparsi delle telecamere», con l’obiettivo di ottenere «i migliori risultati per i veneti e per la nostra terra».

Con la Camera alle spalle, il presidente regionale potrà ora concentrarsi sulla composizione della nuova giunta, ancora non ufficiale: tutto dipenderà da quali consiglieri eletti accetteranno di entrare in giunta, lasciando spazio ai primi dei non eletti nelle rispettive liste a Palazzo Ferro Fini.

Per il seggio lasciato vacante da Stefani alla Camera verranno indette elezioni suppletive. Tra le ipotesi più accreditate, è stato avanzato il nome di Luca Zaia, ex presidente del Veneto e già forte di oltre 200mila preferenze personali, secondo quanto riportato dal segretario della Lega Matteo Salvini.

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