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Maltempo: Zaia dichiara lo stato di emergenza in Veneto

Due vittime nel Vicentino travolte dall'acqua, decine di smottamenti e danni ingenti: “Senza i bacini di laminazione sarebbe stata una tragedia ancora più grande”

Il Veneto si risveglia in lutto dopo l’ondata di maltempo che nella notte ha colpito duramente le province di Vicenza e Verona, provocando la morte di due persone e danni diffusi al territorio. Il presidente della Regione Luca Zaia ha dichiarato lo stato di emergenza, sottolineando la straordinarietà dell’evento e l’efficacia delle infrastrutture idrauliche nel contenere una tragedia potenzialmente ancora più grave.

Il Veneto piange due vittime,” ha affermato Zaia durante una conferenza stampa alla sede della Protezione Civile regionale. Le vittime, padre e figlio – Leone e Francesco Nardon – hanno perso la vita a Valdagno mentre si stavano recando, volontariamente, ad aiutare i soccorritori. La loro auto è stata inghiottita da una voragine apertasi improvvisamente sulla strada a causa dell’impeto dell’acqua. I loro corpi sono stati ritrovati 10 chilometri più a valle, nel territorio di Trissino.

L’evento meteorologico ha avuto caratteristiche eccezionali, con oltre 100 mm di pioggia caduti in poche ore su diverse località: a Valli del Pasubio si sono registrati 134 mm, mentre a Staro il picco ha raggiunto i 191 mm. Il fiume Agno, al ponte di Brogliano, ha toccato il massimo storico con 273 cm.

Fondamentale, secondo Zaia, l’intervento dei bacini di laminazione, che hanno contenuto milioni di metri cubi d’acqua. Quello di Montebello ha iniziato a invasare alle 19.30, trattenendo oltre 4 milioni di metri cubi; Trissino ha accolto 1,8 milioni, mentre Caldogno ha attivato la sua funzione dalle 22.40, contenendo 1,3 milioni di metri cubi. È entrato in funzione parziale anche il bacino sull’Orolo a Costabissara.

Attualmente, risultano evacuate sette persone a Valdagno e tre a Trissino. A Cornedo Vicentino, cinquanta residenti sono rimasti isolati nella notte ma la viabilità è stata ripristinata grazie all’intervento dei volontari. In totale sono state attivate 16 squadre della Protezione Civile con 80 volontari, mentre i Vigili del Fuoco hanno gestito 230 richieste di soccorso, tra Vicentino e Veronese.

Zaia ha lanciato un appello al governo nazionale: “I bacini ci hanno salvato, ma servono investimenti strategici per la sicurezza idraulica. Dopo l’alluvione del 2010 abbiamo costruito 13 bacini, ora partono quelli nel Trevigiano e a Breganze-Sandrigo, seguirà Vighizzolo d’Este. Anche per il Piave servono interventi urgenti. I fondi del PNRR possono e devono essere usati per questo.”

Infine, un richiamo alla fragilità degli argini, compromessi dalla presenza di tane di animali. “Abbiamo 5.000 km di arginature, molte sono deboli. Le diaframmature costano ma sono fondamentali. Serve uno sforzo economico ulteriore.”

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