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01.04.2025 - 06:56
Violenza di genere e uso di sostanze: un fenomeno allarmante e troppo spesso sottovalutato. Se ne è parlato il 28 e 29 marzo al Padiglione Rama dell'Ospedale dell'Angelo di Mestre, durante il convegno “Violenza di genere: nuove acquisizioni di scienza e diritto”. Tra gli interventi di rilievo, quello della dott.ssa Ghezzo dell’UOCC SERD ULSS 3, ha messo in evidenza il drammatico legame tra l’uso di sostanze e gli abusi subiti dalle donne.
"Il disturbo da uso di sostanze si correla con la violenza di genere sotto diversi aspetti. Chi fa uso di sostanze può essere sia l’aggressore sia la vittima, che a sua volta può sviluppare un disturbo da uso di sostanze per far fronte all’aggressione. Tra le donne con questa diagnosi, dal 70 all’80% dichiara di aver subito violenza: una percentuale drammaticamente elevata rispetto alla popolazione generale, sia a livello regionale che mondiale."
Tra le sostanze più utilizzate, ha spiegato la dottoressa, troviamo alcool, cocaina, cannabis e oppiacei. Questi ultimi, in particolare, vengono spesso assunti dalle vittime come "cuscinetto emotivo", per attenuare il dolore derivante dalla violenza. Ma la dipendenza porta con sé un ulteriore fardello: lo stigma.
"Le donne che abusano di sostanze subiscono uno stigma interno che le porta a provare vergogna e a credere, erroneamente, di meritare la violenza subita. A ciò si aggiunge lo stigma istituzionale, che spesso le colpevolizza con la convinzione che ‘se la siano cercata’."
Un pregiudizio pericoloso, che rende ancora più difficile il percorso di aiuto e guarigione. Il disturbo da uso di sostanze, ricorda la dottoressa, non è una scelta o un vizio, ma una malattia del cervello:
"Non è che una persona ‘se la cerca’, ma sviluppa questa condizione e quindi va aiutata, con gli stessi diritti di chiunque altro. Tuttavia, queste donne incontrano maggiori ostacoli nell’ottenere supporto".
La dottoressa Ghezzo ha infine sottolineato l’importanza di aumentare la sensibilizzazione sul tema, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili:
"Bisognerebbe aumentare la sensibilizzazione sulla violenza di genere, con un’attenzione particolare alle donne che usano sostanze, a quelle con disturbi psichiatrici e a tutte le fragilità mentali che, a volte, facilitano e rendono la donna più vulnerabile alla violenza".
Giulia Turato
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