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03.05.2022 - 15:46
Uno dei più importanti e antichi reperti romani della città, Ponte San Lorenzo, ritorna alla luce e al suo splendore, grazie al recente restauro realizzato dal Comune di Padova. In età romana a Padova esistevano almeno sei ponti in pietra, risalenti al I sec. A.C.. Dei quattro ancora in uso - Ponte san Giovanni, Ponte Tadi, Ponte Molino e Ponte Corvo - resta parte della struttura originaria; mentre - Ponte Altinate e Ponte San Lorenzo, furono interrati nel 1960, in occasione della tombinatura del Naviglio Interno, l'attuale Ponti Romani e Riviera Tito Livio. Già dalle prossime settimane il ponte di San Lorenzo sarà visitabile da tutti i padovani e turisti grazie alle tre associazioni FAI, Salvalarte e Arcadia - che si occuperanno di gestire le aperture di questo importante luogo storico della città. "Sono rimasto affascinato da questo luogo che da molti anni era precluso alle visite - commenta il Sindaco Sergio Giordani - e quando l’Assessore alla Cultura mi ha parlato del progetto per il restauro e soprattutto per la sua fruibilità non ho esitato un secondo ad abbracciare l’idea. A me preme che Padova sia sempre più interessante e accogliente per i padovani, certo, ma anche per i tanti visitatori e turisti che la frequentano. In questi giorni in centro si sentono parlare moltissime lingue, e la città è davvero piena di stranieri. Offrire loro anche questa possibile visita, ci permette di arricchire l’offerta di siti visitabili in centro città ma anche di raccontare con un reperto archeologico di straordinario interesse la storia più lontana della nostra città e far comprendere quanto fosse importante all’epoca dei romani. Già oggi durante la presentazione molte persone ed anche una scolaresca hanno approfittato dell’occasione per scendere nel sottosuolo e ammirare il Ponte. Un segnale di quanto interesse ci sia per la storia della nostra città.”
“Si tratta di uno dei più importanti segni della Padova romana presenti in città - sottolinea l’Assessore alla Cultura Andrea Colasio - per di più a pochi metri dalla Tomba di Antenore. Insomma con i suoi oltre 2000 anni è davvero uno dei simboli identitari di Padova, e della sua storia millenaria e ci è parso doveroso fare in modo non solo di preservarne la struttura, ma anche di renderlo visitabile a padovani e turisti. Ringrazio le tre Associazioni FAI, Salvalarte Legambiente e Arcadia che con grande entusiasmo e disponibilità, già nelle prossime settimane organizzeranno visite guidate a questo meraviglioso luogo. E’ un tassello ulteriore nel fare di Padova un luogo di grande interesse anche per il turismo culturale e allo stesso tempo per preservare luoghi fondamentali del nostro tessuto urbano”.
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