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EVENTI

Padova, Scienza dal mondo islamico all’Europa di oggi

Un ponte tra civiltà e culture. Arricchimenti incrociati tra passato e futuro. Un progetto di co-creazione del Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università di Padova

Far conoscere gli sviluppi della scienza, dai contributi del mondo islamico alla fisica e all’astronomia di oggi. Si presenta così il progetto Scienza dal mondo islamico all’Europa di oggi proposto dal Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova e finanziato dall’Ateneo patavino Un progetto che mette insieme l'Università di Padova con la città per far luce sugli scambi e gli arricchimenti incrociati fra paesi e culture diversi "Il contributo della cultura islamica alla scienza è ampiamente sottovalutato nel mondo occidentale – afferma Andrea Colasio, assessore alla cultura e al turismo del Comune di Padova –. Eppure il mondo islamico, almeno per alcuni secoli, è stato estremamente fecondo negli studi della matematica, della fisica e dell’astronomia. Possiamo affermare anche che la civiltà islamica abbia introdotto il concetto dello studio basato sull’esperimento e sull’osservazione dei suoi risultati molti secoli prima che questo accadesse in occidente. Questa importante iniziativa dell’Università di Padova alla quale il Comune partecipa con grande interesse, fa conoscere un aspetto poco noto della storia scientifica e allo stesso tempo allaccia relazioni con il mondo mussulmano contemporaneo quanto mai stimolanti" " Quest’iniziativa è un’occasione molto importante, grazie alla quale la cultura diventa veicolo di coesione sociale – spiega Francesca Benciolini, assessora alla cooperazione internazionale e pace del Comune di Padova –. In questo il ruolo dell’Università di Padova nel valorizzare l’apporto che ogni cultura ha dato alla scienza come la intendiamo oggi è fondamentale per dare valore a tutte le persone e alla nostra comune umanità. Riconoscere il contributo di tutte le culture nei progressi scientifici e culturali, oltre a rafforzare la coesione sociale, ci permette di valorizzare le diversità e le identità culturali di molte comunità presenti a Padova, rappresentate anche dalla Commissione per la rappresentanza delle persone padovane con cittadinanza straniera"

Gruppo di lavoro

Da dicembre giovani del Dipartimento di Fisica e Astronomia e da persone della comunità locale, di tutte le nazionalità, in particolare membri della comunità islamica lavoreranno in sinergia, per  sviluppare un proprio progetto di comunicazione della scienza.Questi gruppi lavoreranno in sinergia, in un continuo scambio di idee e conoscenze, utilizzando la ricca raccolta di strumenti scientifici del Museo Giovanni Poleni. " Va innanzitutto sottolineato – dice Sofia Talas, conservatrice del Museo Poleni – che elementi caratterizzanti del progetto sono l’inclusione e la partecipazione attiva della cittadinanza, con la creazione di gruppi di lavoro misti, composti da giovani del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova e da persone della comunità locale, di tutte le nazionalità, in particolare membri della comunità islamica  Le proposte dei gruppi potranno peraltro diventare parte integrante dell’offerta didattica del Museo Giovanni Poleni, e i partecipanti al progetto potranno continuare a presentarli al pubblico, divenendo collaboratori a lungo termine del Dipartimento e del Museo Poleni. È ancora possibile iscriversi per partecipare ai gruppi di lavoro mandando una mail a museo.fisica@unipd.it.

Gli eventi

In parallelo al lavoro dei gruppi, il progetto prevede anche numerosi eventi divulgativi rivolti al pubblico di tutte le età nei quali si alterneranno lezioni-dimostrazioni anche in costume per bambini e famiglie, visite guidate al Museo Giovanni Poleni

Conferenze

Anche nell’organizzazione delle conferenze si è voluto sottolineare l’intreccio fra culture e discipline diverse, evidenziando il ruolo svolto dagli sviluppi della scienza islamica. Grazie alla collaborazione con i Musei Civici, è stato possibile organizzare un ciclo di conferenze che spaziano dall’archeologia e dall’arte alla storia della scienza fino alle frontiere attuali della fisica e dell’astronomia (vedere il programma preliminare nella sezione dedicata). La prima conferenza si terrà il 30 novembre con Taha Arslan, dell’Università di Istanbul, che tratterà di scienza islamica. L’intreccio fra le discipline non è solo sottolineato dagli argomenti delle varie conferenze, ma anche dai diversi luoghi in cui queste si svolgeranno: il Dipartimento di Fisica e Astronomia, il Museo Giovanni Poleni, la Sala del Romanino dei Musei civici di Padova. 

Mostra

Sempre nel contesto dell’anno internazionale del vetro, parte integrante del progetto è anche la mostra VETRO. Dall’antichità romana alle sonde spaziali. Organizzata presso il Museo Giovanni Poleni Protagonista assoluto della mostra sarà il vetro, celebrato in occasione dell’Anno Internazionale del Vetro indetto dall’ONU per il 2022.L’esposizione che sarà inaugurata  il 16 dicembre presenta al pubblico le proprietà fisiche del vetro, mettendo in luce le varie modalità di produzione di questo materiale e alcuni dei suoi impieghi nella vita quotidiana, nell’arte e nella scienza, dall’antichità romana all’epoca islamica, fino alla ricerca di punta di oggi nell’ambito della fisica e dell’astronomia. Diversi strumenti storici del Museo Giovanni Poleni, interamente o parzialmente fatti di vetro, saranno anche loro protagonisti della mostra, caratterizzata da un percorso diffuso tra le varie sale e vetrine del Museo stesso. È il caso ad esempio delle lastre di vetro delle radiografie di fine ‘800, che permetteranno di discutere le proprietà di trasparenza del vetro, mentre si esaminerà l’uso del vetro nei generatori elettrostatici del ‘700, per capire perché si tratta di un ottimo isolante elettrico. Caratterizzata da diversi livelli di lettura, la mostra vedrà l’arte fondersi con la scienza grazie all’inserimento nelle vetrine dell’esposizione permanente del Museo Poleni di diversi oggetti d’arte in vetro del Museo di Arti Applicate di Palazzo Zuckermann: strumenti scientifici del ‘700, ‘800 e ‘900 coesisteranno quindi con reperti artistici degli stessi anni, per far scoprire al pubblico nuove sfaccettature dell’attività dell’uomo, sempre segnata dagli sviluppi congiunti o paralleli dell’arte e della scienza.  
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