È un Alberto Villanova diretto e senza giri di parole quello che, dal palco della prima convention regionale della Lega al Museo di Santa Caterina, ha preso la parola davanti a oltre 400 amministratori locali per ribadire con forza la posizione del Carroccio: “Il Veneto non può essere teatro di battaglie interne, il centrodestra ritrovi compattezza o noi siamo pronti a tutto”.
Il capogruppo della Lega in Consiglio regionale non si è nascosto dietro la diplomazia, e ha affrontato il nodo politico più spinoso del momento: la possibile frattura con gli alleati e l’ipotesi di una lista autonoma con Zaia capolista. «Noi vogliamo l’unità, ma non a qualsiasi costo. Non si può continuare con attacchi quotidiani da parte di chi, teoricamente, dovrebbe lavorare al nostro fianco», ha detto con tono deciso.
Il riferimento è nei confronti di Forza Italia, che nelle ultime settimane hanno preso le distanze su diversi temi. «Se vogliamo governare insieme, dobbiamo farlo con rispetto reciproco e programmi condivisi. Se qualcuno ha in mente un’altra strada, allora lo dica chiaramente».
Sanità, sicurezza e territorio: “Le nostre città devono tornare sicure”
Villanova ha poi tracciato le linee guida della prossima campagna elettorale della Lega: «Sanità, sicurezza e ambiente saranno i pilastri. Siamo orgogliosi del lavoro fatto in questi anni, ma sappiamo che i problemi ci sono e vanno affrontati. In particolare, la sicurezza non è solo una questione di ordine pubblico: è una richiesta che ci arriva da ogni cittadino, soprattutto donne, anziani e famiglie. Dobbiamo ridare serenità alle nostre città».
Pur riconoscendo che la competenza sulla sicurezza è dello Stato, Villanova ha sottolineato che la Regione ha il dovere di farsi sentire, perché «i cittadini non vogliono scuse, vogliono risposte».
“I numeri si fanno dopo il voto”
Quanto al possibile scenario post-elettorale, Villanova non si sbilancia, ma lancia un avvertimento agli alleati: «Parlare ora di giunte e poltrone è inutile. Prima si vota, poi si fanno i conti. E chi pensa di spartire la Regione senza passare per il consenso, sbaglia di grosso».
Con questa presa di posizione, Villanova ha rafforzato il messaggio lanciato dall’intera dirigenza veneta del Carroccio: la Lega c’è, è compatta e pronta a correre anche da sola, se necessario. Ma, fino all’ultimo, resta aperto il canale del dialogo: «A patto che sia chiaro a tutti che al centro devono esserci i veneti, non i giochi di palazzo».
(Il video del nostro inviato Riccardo Musacco)
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