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14.02.2023 - 17:36
Protagonista della mostra, al Centro Altinate San Gaetano, la travolgente e chiacchierata storia d’amore tra la pittrice Frida Kahlo e l’artista messicano Diego Rivera. Una grande, corale mostra pronta a rivivere in una ricca selezione di dipinti e fotografie d’autore la storia dei due artisti messicani. Padova sarà l’unica tappa italiana di uno storico tour mondiale. E’ quindi il Messico iconico, forte , vivo quello che emerge in questa mostra visitabile fino al 4 giugno Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, la mostra è organizzata dalla Vergel Foundation, MondoMostre e Skira, in collaborazione con l’Instituto Nacional de Bellas Artes y Literatura (INBAL), con la curatela di Daniela Ferretti.
“Rivera viaggiò 14 anni in giro per l’Europa, in Francia, in Spagna, e ovviamente in Italia dove si confrontò con i grandi maestri. Eravamo in dubbio se fosse venuto a Padova: in realtà abbiamo trovato un disegno che lui fece della Cappella Ovetari alla chiesa degli Eremitani, scrivendo a fianco un testo in francese, nel 1921, e sicuramente lui entrò nella Cappella degli Scrovegni. - rivela l'Assessore Colasio - Lo si capisce bene anche guardando la sua opera intitolata “La morte del peone” e confrontandola con la deposizione di Cristo dipinta da Giotto in Cappella. " Ma c’è di più. - continua l'Assessore - Quando lui arriva in Europa, lui non è un muralista, è solo dopo il confronto con i cicli parietali affrescati, in Cappella degli Scrovegni, del 14° secolo e successivi, che lui tornando in Messico, con la medesima filosofia etico – poetica inizia a raccontare la rivoluzione. Pensate cos’è l’opera giottesca, è un racconto per il popolo con funzioni didattiche, e cos’è se non questo il muralismo in Messico? Ma c’è un altro circuito incredibile, nel 1933 Sironi scrive il Manifesto del Muralismo, lo firmano anche Campigli e Carrà, e proprio Campigli nel 1939 fa l’operazione degli affreschi al Liviano. C’è un’assonanza incredibile con il murale di San Francisco realizzato da Rivera. Anche qui la storia, come fondamento della legittimazione di un nuovo potere, un nuovo potere in Messico, cioè la rivoluzione, un nuovo potere in Italia, il fascismo."
"E’ evidente la diversa intenzionalità politica, ma lo strumento è lo stesso, le grandi opere murali. E’ affascinante perchè in qualche modo Diego Rivera è tornato a Padova dove ha lasciato tracce importanti che ci riportano ancora a Padova in un viaggio di andata e ritorno: Rivera-Giotto, Rivera-Mantegna, Rivera-Campigli, una storia incredibile che si interseca con il corpo di Frida Kahlo, che con il suo corpo frantumato è come una sacerdotessa amata dai messicani. I rimandi storici sono incredibili, la vicenda umana di questi due grandi protagonisti della storia non solo dell’arte del ‘900 è raccontata in modo affascinante in questa Mostra da non perdere”.
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