Il sottosegretario di Stato alla Giustizia, con deleghe al Trattamento dei detenuti e alla Giustizia minorile e di Comunità dopo gli ultimi episodi di violenza
Il sottosegretario di Stato alla Giustizia, con deleghe al Trattamento dei detenuti e alla Giustizia minorile e di Comunità, senatore Andrea Ostellari, nella mattinata di oggi ha fatto visita alla Casa di Reclusione e alla limitrofa Casa circondariale di Padova. “Ho voluto manifestare personalmente la mia vicinanza e solidarietà al Corpo di Polizia Penitenziaria e a tutto il personale. Aggressioni e intemperanze non sono tollerabili - ha dichiarato Ostellari - Le criticità che presenta il sistema dell’esecuzione penale italiano derivano da anni di sostanziale disinteresse da parte della politica. Passo dopo passo, stiamo lavorando per disporre soluzioni concrete e risolvere i problemi, a partire da due capisaldi irrinunciabili: rispetto delle regole e tutela dei diritti - ha spiegato il sottosegretario - Nel mese di settembre terminerà il corso di formazione per 57 nuovi direttori."
Nuovo direttore
Uno di questi verrà assegnato e prenderà stabilmente servizio presso la Casa circondariale di Padova. Contemporaneamente, come richiesto da molte sigle sindacali, procederemo all’applicazione della circolare sulla media sicurezza, che prevede la permanenza in cella dei detenuti, quando non svolgano attività lavorative e formative. Prevediamo inoltre un intervento che consenta di sanzionare con fermezza chi aggredisce il personale in servizio. L’aumento delle pene costituirà un utile deterrente nei confronti dei soggetti riottosi. Veniamo ai diritti: le telefonate concesse ai ristretti aumenteranno da quattro a sei al mese. Al direttore di ciascun istituto, tuttavia, sarà concessa la facoltà di disporne ulteriori, qualora si configurino come un utile strumento trattamentale. Senza lavoro non c’è rieducazione: per questo abbiamo costituito insieme al CNEL una cabina di regia che avrà lo scopo di coinvolgere, in numero sempre maggiore, imprese e soggetti privati che intendano assumere dei detenuti e farli lavorare all’interno dei nostri istituti di pena. L’esecuzione penale non si esaurisce nel rapporto fra Amministrazione penitenziaria e condannato.
Gli episodi di violenza
"Tutte le Istituzioni sono chiamate a fare la loro parte. - ha concluso Ostellari - La maggioranza degli episodi di violenza che accadono dentro alle carceri sono opera di soggetti dipendenti da sostanze e con problemi di tipo comportamentale e psicologico. Ad oggi, alle intemperanze segue il trasferimento ad altro istituto. Questa prassi non risolve il problema, semplicemente lo sposta. Per diminuire le aggressioni e assicurare anche a questi soggetti un’opportunità di rieducazione e cura serve il contribuito di tutti. Stiamo lavorando per istituire delle sezioni sperimentali ad alta specializzazione medica, dove poter assistere i soggetti problematici in modo adeguato. Sezioni che consentiranno, contemporaneamente, di alleggerire la pressione sui reparti ordinari, che ora accolgono anche questo genere di detenuti, spesso in mancanza di personale e strutture appropriati”.
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