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Politica
15.10.2025 - 23:20
È iniziata con un momento di profonda commozione la serata di apertura della campagna elettorale di Alberto Stefani, candidato del centrodestra alla presidenza del Veneto.
Mercoledì sera, al Gran Teatro Geox di Padova, il pubblico si è alzato in piedi per osservare un minuto di silenzio in memoria di Marco Piffari, Davide Bernardello e Valerio Daprà, i tre carabinieri che hanno perso la vita nella tragica esplosione del casolare di Castel d’Azzano.
A fianco di Stefani, sul palco, erano presenti il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini e il presidente uscente del Veneto Luca Zaia, che hanno espresso sostegno al candidato. Assenti, ma annunciati, i rappresentanti delle altre forze politiche della coalizione, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
«Che battaglia, che fatica, quante notti di trattativa ma essere qui con un candidato della Lega che vincerà in Veneto è una delle più grandi gioie che potessi chiedere da segretario della Lega». Queste le prime parole dal palco di Salvini. «Noi i giovani li valorizziamo - ha proseguito -. Avremo il presidente più giovane d'Italia, sono scaramantico, ma c'è buona possibilità che così sia». Alberto Stefani, ha proseguito il leader del Carroccio, «è nato il 16 novembre del 1992. Questo mi fa dire che a sinistra i giovani parlano e li usano per fare casino in piazza, noi lo valorizziamo per fare i governatori di uno dei motori dell'Europa».
Dal palco, Zaia ha annunciato che correrà come capolista per la Lega in tutte le province del Veneto. «Posso capire tutto - ha dichiarato -, ma non i veti. E allora ho detto: “Se sono un problema, cercherò di diventare un problema reale”. E quindi, parlandone con Alberto, ho solo una soluzione per diventare un problema: mi candido capolista in tutte le province». Il governatore ha quindi lanciato così il suo appello agli elettori: «Se una volta si diceva “Dopo Zaia solo Zaia”, adesso io dico “Dopo Zaia, scrivi Zaia”.
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