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Sport e salute
03.12.2024 - 17:59
Oggi, martedì 3 dicembre dalle 12.30 alle 14.30, al Padiglione 11 Sala Congressi alla fiera di Padova si è tenuto un convegno su un tema molto interessante: "HEALTH HUMAN PERFORMANCE - la Salute tra Benessere e Prestazione in Azienda".
In questa occasione abbiamo avuto la possibilità di sentire le parole di Marino Baldo, medico sportivo del Petrarca rugby e per 16 anni del Benetton rugby e Alessandro Bargnani, psicologo dello sport, CEO di HEALTH HUMAN PERFORMANCE Institute e direttore di Psicologi Sport Italia. I due esperti del settore si sono raccontati, mostrando l'innovazione del loro modo di lavorare nello sport e come l'aspetto della salute mentale sia sempre più centrale per ottimizzare le prestazioni degli sportivi. Entrambe le figure accompagnano l'atleta in un percorso che vede la centralità dell'individuo sopra ad ogni cosa. Anche grazie all'utilizzo dei Big Data, la cura di ogni particolare è in prima linea nell'attenzione rivolta ai giocatori: sanità mentale, prevenzione degli infortuni e alimentazione sono dettagli che non possono essere trascurati nel fare sport ad alto livello.
Secondo Marino Baldo, "La medicina dello sport dà un supporto specifico alla persona. Nella presa in carico di un atleta prima c'è il carattere dell'individuo e poi c'è l'aspetto fisico: i due aspetti sono correlati. "Ho costruito dei metodi per affrontare situazioni di trauma. Ho visto che ciò che ho fatto è rimasto e ha contribuito a supportare gli individui che ho seguito".
La visione di Bargnani vede lo psicologo dello sport come un uomo che aiuta un altro uomo: "Siamo dei preparatori mentali che aiutano a mettere benzina che servirà nella prestazione. I dati sono fondamentali: studiamo le emozioni e le sensazioni; attraverso le parole. poi, possiamo aiutare lo sportivo a rendere al meglio".
Per quanto riguarda gli infortuni, sostiene Bargnani, "La mente è corpo. Se la testa sta bene, anche il corpo di conseguenza. In questo modo si può ridurre il rischio di farsi male del 30-40%".
Il fine carriera, poi, è un momento delicato: "Gli atleti vanno accompagnati durante un percorso così complesso. Il mondo degli stadi diventa improvvisamente un mondo in bianco e nero. Bisogna prepararsi ad un cambio e non si può essere soli", ha concluso Bargnani.
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