venerdì, 26 Aprile 2024
HomeSaluteLa salute a RovigoTrattamento delle vene e dei capillari, cosa c’e’ di nuovo?

Trattamento delle vene e dei capillari, cosa c’e’ di nuovo?

Tempo di lettura: 2 minuti circa

Il problema dei capillari e delle vene varicosa è di sicuro uno dei più diffusi e di difficile risoluzione. L’efficacia della scleroterapia tradizionale e dei trattamenti laser è limitata nel tempo perché tratta la conseguenza di una malattia vascolare e non la sua causa reale. Ne consegue che spesso vengono trattate solo le vene superficiali senza prendere in considerazione l’insieme del circolo venoso incontinente. Inoltre essa non evita né le recidive né le complicazioni legate all’iniezione di soluzione sclerosante (dolore, iperpigmentazioni residue, irritazione…) in quanto ha un’azione di chiusura.

L’obiettivo principale nel trattamento dei vasi degli arti inferiori deve essere, invece di ristabilire la normale e permanente circolazione nei vasi e non chiudere quelli visibili. È stata quindi messa a punto questa nuova tecnica: la fleboterapia rigenerativa tridimensionale ambulatoriale (T.R.A.P) che induce una “rigenerazione” nella parete del vaso. In altre parole agisce rinforzando la parete dei vasi capillari dilatati senza chiuderne il circolo completamente. Lo studio della fisiologia delle vene ha permesso di comprendere la causa dell’insufficienza venosa: un assottigliamento progressivo della parete dei vasi e un conseguente rallentamento del flusso sanguigno. La scleroterapia, il laser o l’asportazione chirurgica delle vene non fanno altro che chiudere un flusso sanguigno in maniera non fisiologica, causando l’apertura di nuovi vasi nel territorio adiacente. Tecnicamente la TRAP consiste nell’iniezione, in tutti i vasi visibili e non, di un liquido che agisce inducendo un ispessimento della parete del vaso e un miglioramento della circolazione. Importante è ricordare che non è necessario che i capillari spariscano alla prima seduta perché sono solo le “porte” per arrivare al circolo profondo che deve essere curato. Il numero di sedute è variabile in base al quadro clinico iniziale. In media sono necessarie 5 sedute. L’utilizzo di calze contenitive è sempre e comunque consigliato durante e dopo il trattamento. Con questa tecnica possono essere trattati anche angiomi, vene evidenti sulle mani o sul volto.

Dott.ssa Cristina Rogato

Le più lette