venerdì, 26 Aprile 2024
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Irene, 10 anni e già un talento

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La giovane artista istranese con il sogno di diventare famosa come Van Gogh, ha allestito una mostra a Treviso. Il ricavato delle vendite andrà all’ospedale oncologico pediatrico

Irene Gemin

Irene Gemin ha solo 10 anni, le idee chiare e un cuore d’oro: “Da grande voglio diventare famosa come Van Gogh, venderò i miei quadri e darò i soldi ai bambini malati”. Il suo sogno a piccoli passi sta diventando realtà, ha allestito una mostra a Treviso nel Mecenate Tea Lounge di Treviso in piazzetta della torre. Irene, residente a Ospedaletto di Istrana, nei suoi quadri parla direttamente all’anima. Prende il pennello nella sua manina, usa colori vivaci, linee dettate dal cuore e dalla sua mente piena di inventiva e sogni. A scovare il suo estro artistico, il vignettista trevigiano Beppe Fantin che a novembre li ha visti per caso e ne è subito stato attratto. “Sono rimasto abbagliato da questa sua semplicità di stemperare e unire i colori – ha detto Fantin –.

Non una pennellata banale, non un segno retorico, solo tanta passione e bravura”. Peculiarità che hanno convinto Fantin a creare, insieme a Rosita Renosto e Paolo Latini, una mostra a Treviso con le opere della piccola Irene coinvolgendo, su volontà dell’artista, l’Usl 2 Marca Trevigiana con il direttore generale Francesco Benazzi. Il desiderio espresso da Irene è stato infatti quello di donare il ricavato delle vendite delle sue opere al reparto di pediatria oncologica del Ca’ Foncello di Treviso che, qualche settimana fa, ha visitato insieme alla mamma Lisa Zamberlan, papà Marco Gemin e il primario del reparto Stefano Martelossi e lo staff medico, è andata a visitare e a conoscere i piccoli pazienti. E proprio a loro andrà il ricavato delle opere astratte di Irene.

Un genere sicuramente non facile da dipingere e nemmeno da comprendere tanto che Paolo Latini nel suo libro lo descrive come: “Il movimento dei meli gemelli”, definisce così: “E’ qualcosa di più profondo di una corrente artistica, è una forma di interpretazione della vita attraverso forme, colori e suggestioni, senza che questi riconducano necessariamente a forme e oggetti riconoscibili. Per essere un buon artista astratto servono sensibilità, intuizione, rapidità di pensiero, coraggio e concentrazione”.

Lucia Russo

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