sabato, 27 Aprile 2024
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Padova, costi fuori controllo per i pubblici esercizi: l’allarme di APPE

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APPE Padova lancia l’allarme per il preoccupante aumento generalizzato dei costi per i pubblici esercizi. Il Segretario Segato: “Difficile prevedere fino a quando la categoria riuscirà ad assorbire gli incrementi”

Ristorante

«Stiamo registrando un preoccupante aumento generalizzato dei costi – sbotta Filippo Segato, segretario dell’Associazione provinciale pubblici esercizi (APPE) di Padova gli imprenditori nostri affiliati del comparto bar-ristorazione continuano a rilevare una tendenza al rialzo dei costi con sempre maggior frequenza e noi, che teniamo la contabilità di diverse centinaia di imprese di pubblico esercizio, troviamo puntuale riscontro di quanto asserito dalla base associativa quando registriamo le fatture dei fornitori».

Padova, i rincari per i pubblici esercizi

«La voce che sta subendo i maggiori rincari è quella legata ai trasporti – sottolinea Segatosia per l’aumento dei prezzi dei beni energetici, che per i gravi problemi nei trasporti internazionali dovuti alla scarsità dei container, degli imballi e la difficoltà nei servizi causati dallo squilibrio tra produzione scarsa e vendite (finalmente) in crescita».

Gli aumenti dei prezzi delle materie prime

«E poi incidono gli aumenti dei prezzi delle materie prime – continua il segretario APPE tant’è che molti esercenti sono stati raggiunti dalle comunicazioni dei fornitori (listini ritoccati sia per liquori e aperitivi che vini, tanto per fare degli esempi, ed il caffè crudo in Borsa ha toccato il più 25%), aumenti che si sommano a quelli sostenuti per il personale dipendente (ben 3 incrementi retributivi previsti dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro tra il 2020 ed il 2021), costi accessori (esempio: transazioni con bancomat e costi bancari) e per finire le utenze».

I titolari di bar e ristoranti

Fino ad oggi la stragrande maggioranza dei titolari di bar, ristoranti, trattorie e pizzerie sono riusciti, con una grande dose di responsabilità, a mantenere pressoché invariati i propri listini prezzi, come peraltro i clienti possono rendersi conto nel momento in cui frequentano il proprio locale preferito.

Gli imprenditori del settore, i più martoriati dalle restrizioni governative per fronteggiare il Covid, hanno sopportato 16 mesi di abbandono da parte delle istituzioni (vedasi i rimborsi “fantasma” o inadeguati rispetto alle perdite subìte) ed ora si trovano di fronte ad un aumento generalizzato dei costi, che rischia di azzerare la capacità reddituale dell’attività.

La sfida per i pubblici esercizi

La vera sfida quindi la riserva il prossimo imminente futuro che racchiude un grande interrogativo che il segretario Segato palesa: «ci chiediamo fino a quando la categoria da noi rappresentata riuscirà ad assorbire gli incrementi, se non vi saranno interventi reali a sostegno delle attività, come ad esempio l’abbattimento delle imposte per tutto il 2021 ed il 2022, la decontribuzione del costo del lavoro e le agevolazioni per le imprese».

APPE fa presente che ancora molti operatori stanno attendendo i fondi promessi relativi alla filiera della ristorazione (agosto 2020) e solo in questi giorni stanno arrivando gli attesissimi contributi previsti dal Decreto “Sostegni-bis”.