domenica, 28 Aprile 2024
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Acca Larentia, saluti romani alla commemorazione. Le opposizioni: ‘Vergogna’

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Acca Larentia, braccia tese e saluti romani. Le opposizioni: ‘Vergogna’. Schlein: ‘Meloni non ha niente da dire?”

neofascisti ad Acca Larentia
neofascisti ad Acca Larentia

Il 7 gennaio 2024, Roma si è trovata divisa tra il ricordo delle vittime di Acca Larentia e l’inaspettata e preoccupante presenza di espressioni neofasciste durante la commemorazione. Un evento che ha scosso l’opinione pubblica e sollevato interrogativi fondamentali sulla direzione della lotta contro il fascismo nel nostro paese.

La giornata è iniziata con la partecipazione delle autorità, con il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e l’assessore alla Cultura Miguel Gotor che hanno deposto corone di alloro nel piazzale dedicato alla memoria delle vittime. Tuttavia, il momento è stato offuscato quando, successivamente e in un luogo diverso, alcuni individui hanno reso omaggio ai militanti del Fronte della gioventù con saluti romani, gesti che evocano il passato fascista.

Acca Larentia, la protesta delle opposizioni

L’evento di ieri sembra il 1924. Presenteremo un’interrogazione al Ministro Piantedosi, quel che è accaduto non è accettabile. Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte, come dice la Costituzione,” ha dichiarato sui social la segretaria Pd, Elly Schlein, postando una foto dei saluti romani in occasione del ricordo di Acca Larentia. Ha poi aggiunto: “Se gridi ‘Viva l’Italia antifascista’ a teatro vieni identificato, se vai a un’adunata neofascista con saluti romani e striscioni invece no. Meloni non ha niente da dire?

Questo sentimento è stato condiviso dalla trevigiana Rachele Scarpa, la più giovane deputate della legislatura, che ha sottolineato la necessità non solo di condannare il fascismo ma anche di lavorare sul tessuto sociale che alimenta tali ideologie retrograde. Ha dichiarato: “Un signore alla prima della Scala grida ‘Viva l’Italia antifascista’, cioè il principio base della nostra Costituzione, e viene immediatamente identificato dalla Digos come se fosse un potenziale pericolo. Centinaia di persone si radunano in via Acca Larenzia, ogni anno, facendo chiara apologia del fascismo a braccio teso, cioè contro la Costituzione, e nessuno interviene, né li identifica, né lo impedisce. Il mondo alla rovescia, la vergogna è questa qui. Coltiviamo l’antifascismo, non solo come indignazione rispetto a questa schifezza: dobbiamo lavorare sul clima sociale che ogni giorno dà linfa e vita alle peggiori nostalgie.

Acca Larentia, l’interrogazione e molto altro

L’iniziativa del Pd è un’interrogazione alla Camera che mira a chiedere al Ministro dell’Interno e al Ministro della Giustizia quali azioni urgenti intendano intraprendere per impedire episodi simili in futuro e per sciogliere i gruppi neofascisti che promuovono ideologie in contrasto con i principi fondamentali della Costituzione.

È evidente che c’è ancora molto lavoro da fare per affrontare il fenomeno del neofascismo in Italia. La commemorazione di Acca Larentia non dovrebbe essere un terreno fertile per la nostalgia fascista, ma piuttosto un momento di riflessione su come preservare i valori democratici e antifascisti che costituiscono il fondamento della nostra società.

Il dibattito aperto da questo evento richiede un impegno concreto da parte delle istituzioni e di tutta la società civile. È fondamentale non solo condannare il passato oscuro del fascismo ma anche adoperarsi affinché tali ideologie non trovino spazio nel presente e nel futuro dell’Italia. Soltanto unendo le forze e lavorando insieme si potrà costruire una società fondata sulla tolleranza, sull’inclusione e sul rispetto reciproco.

Enrico Caccin

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