sabato, 27 Aprile 2024
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Superbonus al 70% nel 2024, come funziona e quali sono i requisiti

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Il Superbonus nel 2024 ha avuto una detrazione al 70%, e si ridurrà ulteriormente al 65% nel 2025, dopodiché l’agevolazione, nata in piena emergenza Covid-19, terminerà

Efficienza energetica

A poter beneficiare del Superbonus 2024 sono i condomini, persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, Istituti autonomi case popolari (IACP), cooperative di abitazione a proprietà indivisa, ONLUS, associazioni di volontariato e promozione sociale, e associazioni e società sportive dilettantistiche per specifici lavori. Anche i soggetti IRES sono beneficiari purché per interventi trainanti su parti comuni di edifici condominiali.

Sarà riconosciuto il credito d’imposta del 110% per tutti i lavori realizzati e asseverati al 31 dicembre 2023 mentre per le opere ancora da effettuare viene confermato il bonus al 70%.

Ma il Superbonus resta intatto per le famiglie con reddito Isee inferiore a 15mila euro, “sensibilmente aumentato in base ai componenti del nucleo familiare”: continueranno ad avere il 110% anche per la quota di lavori effettuati da questo gennaio in avanti. In sostanza, si afferma dal governo, “chi non ha concluso i lavori entro l’anno non si troverà nella grave condizione di dover restituire tutti i crediti fino a quel momento maturati”.

Il 110% sopravvive nelle zone sismiche con percentuali specifiche per i condomini; sarà possibile una detrazione del 50% per una spesa massima di 96mila euro per unità immobiliare. La detrazione sale (al 70 o all’80%) quando dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi.

L’Ecobonus per i condomini prevede uno sgravio del 70% e riguarda una spesa massima di 40mila euro per l’isolamento termico delle parti comuni. È previsto per tutto il 2024 se il titolo edilizio è stato presentato entro il 16 febbraio 2023.

Resta per tutto l’anno anche la detrazione al 50% per spese fino a 60mila euro per la sostituzione di serramenti e infissi, schermature solari o caldaie a biomassa.

Resta inoltre invariato il bonus del 36% per le spese fino a 5mila euro per la sistemazione di aree verdi e giardini.

Il Bonus Barriere Architettoniche emerge con una percentuale del 75% e si applica a numerosi interventi, compresi quelli che migliorano l’accessibilità e la vivibilità degli spazi abitativi.

Cambia anche il bonus per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici con il tetto massimo di spesa che passa dagli 8mila euro del 2023 ai 5mila del 2024.

Nel 2023, sul totale dei lavori ammessi a detrazione, circa 47 miliardi di euro sono stati destinati a condomini, 27 miliardi agli edifici unifamiliari, oltre 11 miliardi alle unità abitative “funzionalmente indipendenti” e 840 mila euro a sei castelli.

Nel complesso il Superbonus ha riguardato il 3,5% circa degli edifici residenziali in Italia. I lavori hanno interessato il 3,6% degli edifici unifamiliari e il 3,5% di condomini e unità abitative “funzionalmente indipendenti”.

Inoltre, il Superbonus è stato utilizzato in modo diverso fra le varie regioni. I lavori finanziati al 110% hanno infatti riguardato il 5,1% degli edifici residenziali del Veneto, ma solo l’1,9 per cento di quelli in Sicilia. Con il 4,6% ci sono anche Toscana, Lombardia ed Emilia-Romagna, Lazio e Trentino-Alto Adige con il 4,2% e Friuli-Venezia Giulia con il 4%.

In sette regioni la percentuale di villette che hanno usufruito del Superbonus è stata maggiore della percentuale di condomini. In Campania, per esempio, il 3,3% delle abitazioni unifamiliari ha usufruito del bonus contro il 2,1% dei condomini, mentre in Trentino-Alto Adige lo ha usato il 4,9% dei condomini e il 3,5% delle villette.

Anche il valore della spesa media cambia parecchio tra le regioni. In media ogni intervento in Valle d’Aosta è costato 273 mila euro, mentre in Toscana 151 mila euro. Basilicata e Campania sono poco sopra i 250 mila euro, mentre il Veneto si ferma a 155 mila euro, con Sardegna e Friuli-Venezia Giulia a 164 mila euro.

In termini relativi rispetto alla popolazione residente, il Veneto è la regione con il più alto numero di edifici ristrutturati (quasi 11 per ogni 1000 abitanti).

Giulia Sciarrotta

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