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12.07.2024 - 11:45
Ravioli ripieni di granchio blu
Oggi il primo giorno della Sagra del Pesce di Chioggia, che si terrà fino al 21 luglio. Alla 85ª edizione della manifestazione presenzierà anche un ospite a sorpresa: il granchio blu, di cui si è verificata l'esplosione demografica esattamente un anno fa.
Davanti alla chiesa di San Francesco, dalle 20 del 19 luglio, sarà possibile trovare lo stand della società agricola TRE M, che servirà ravioli ripieni di granchio blu. Il piatto è nato dalla collaborazione con C.r.a.m.e. (Cooperativa raccolta allevamento) e il Pastificio Artusi, primo in Veneto ad utilizzare il crostaceo alieno come ripieno per la pasta.
La Chiesa di San Francesco in via Calle Muneghette 205
La degustazione, gratuita, ha lo scopo di riabilitare il granchio blu, protagonista dell'assalto agli allevamenti di vongole veraci sul Delta del Po tra Scardovari e Goro.
Lo dichiarano Enrico e Alberto Artusi i fratelli titolari del pastificio (https://www.instagram.com/pastificioartusi/): “Chioggia è la Capitale italiana della Pesca e sdoganare il granchio blu qui ha un forte valore simbolico. Abbiamo deciso con questo prodotto di offrire un tributo alla comunità dei pescatori e amanti del mare che credono nella necessità di promozione e salvaguardia del territorio e di un ecosistema delicatissimo come quello della laguna veneta. Come azienda crediamo fortemente nei valori identitari utilizzando solo ed esclusivamente prodotti di filiera italiana. Per questo abbiamo lanciato da subito lo slogan: granchio blu da minaccia a risorsa”.
Il Pastificio Artusi è nato negli anni '50 nel mercato coperto ospitato da Palazzo della Ragione, e da allora ha fatto della sua territorialità il loro ingrediente principale, sostenendo allo stesso tempo l'agricoltura del paese e la sua sostenibilità.
Paolo Caratossidis presidente di Cultura & Cucina e promotore del Granchio Blu Network aveva studiato il fenomeno già nel 2021 quando ha ideato gli Stati Generali della Pesca proprio a Chioggia: “Dire che avevamo previsto tutto ciò che è accaduto l’estate scorsa – con l’esplosione demografica del granchio blu – è riduttivo. Abbiamo sempre creduto in una cultura del consumo sostenibile delle risorse del mare. Bisogna seguire esempi virtuosi di altri paesi come Grecia e Tunisia che hanno fatto diventare il crostaceo alieno una risorsa.”
L’appuntamento sarà anche un'occasione di sensibilizzazione del pubblico: lo scopo è la familiarizzazione con le specie marine poco conosciute e l'incremento del loro consumo consapevole. Quello del killer dei mari non sarà infatti un episodio isolato, ma il primo caso di crescita esponenziale di una specie aliena. Ne conseguirà un'alterazione degli equilibri interni al Mare Adriatico.
Anche lo starchef Massimo Bottura aveva portato il granchio blu nei suoi piatti al G7 tenutosi il 13 giugno in Puglia.
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