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Una breve sintesi
19.07.2024 - 10:31
Venezia (Foto d'archivio)
Renato Boraso, fino a ieri assessore alla Mobilità di Venezia, ha rassegnato le dimissioni dopo un incontro con il suo avvocato nel carcere Due Palazzi di Padova. Boraso, implicato in una vasta inchiesta sulla corruzione, lascia anche l'incarico a Ca' Farsetti, non essendo consigliere comunale.
Boraso è accusato dalla Procura di essere al centro di un sistema corruttivo con undici episodi contestati che avrebbero fruttato illecitamente mezzo milione di euro in sei anni.
Tra le accuse, la più grave riguarda la vendita del palazzo Poerio Papadopoli a un imprenditore cinese, per cui Boraso avrebbe ricevuto 70mila euro in tangenti.
Oggi si terrà il primo interrogatorio di garanzia per Boraso, che continua a dichiararsi innocente. L'inchiesta, che coinvolge anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, lo vede sospettato di aver tentato di vendere l'area dei Pili allo stesso imprenditore cinese promettendo, secondo l'accusa, interventi urbanistici favorevoli.
In una intercettazione, Brugnaro sembrerebbe essere stato a conoscenza delle attività illecite di Boraso, ma avrebbe mantenuto comunque l'assessore nel suo ruolo. Di fronte alle pressioni politiche per le dimissioni, il sindaco ha dichiarato che risponderà alle accuse in consiglio comunale il 9 settembre. Le opposizioni insorgono e chiedono immediate dimissioni anche del primo cittadino.
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