Medici di base diventano dipendenti pubblici: la Cisl supporta l'iniziativa

La proposta del governo di integrare i medici di base nel pubblico ottimizzerebbe le risorse e migliorerebbe il servizio sanitario per i cittadini, secondo la CISL di Venezia

Adamo Chiesa

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06.02.2025 - 15:29

Dario De Rossi, Cisl Venezia

Il dibattito sulla riforma che prevede l'assunzione dei medici di base nel pubblico continua a suscitare interesse. In una dichiarazione rilasciata oggi, Dario De Rossi della Segreteria della CISL di Venezia ha espresso un parere favorevole sull’iniziativa, sottolineando come questa possa rappresentare un’opportunità per migliorare il sistema sanitario nazionale, a beneficio di tutti i cittadini.  Al contrario del sindacato Fimmg, De Rossi ha appoggiato completamente l'idea di mettere tutti sotto l'ombrello del Servizio Sanitario Nazionale, ritenendola una mossa positiva. Questa riforma faciliterebbe il coinvolgimento dei medici di base, professionisti fondamentali per la gestione della salute sul territorio, e ottimizzerebbe le risorse disponibili, migliorando i servizi per i cittadini, ha dichiarato. L'assunzione dei medici di base come dipendenti pubblici, infatti, permetterebbe una gestione più coordinata delle risorse sanitarie, con potenziali vantaggi anche nell'ottimizzazione delle liste d'attesa e nella gestione degli accessi ai pronto soccorso. Il medico di base svolge un ruolo cruciale nella gestione delle problematiche quotidiane della salute e il suo coinvolgimento diretto nel sistema pubblico garantirebbe maggiore efficienza e una rete di supporto più integrata, ha aggiunto De Rossi, evidenziando l’importanza di una sinergia tra tutte le strutture sanitarie per il miglioramento complessivo del servizio. La proposta del governo, se realizzata, potrebbe segnare una svolta importante nel panorama sanitario italiano, con effetti positivi sia per i professionisti del settore che per i pazienti.

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Al contrario del sindacato Fimmg, De Rossi ha appoggiato completamente l'idea di "mettere tutti sotto l'ombrello del Servizio Sanitario Nazionale", ritenendola una mossa positiva. "Questa riforma faciliterebbe il coinvolgimento dei medici di base, professionisti fondamentali per la gestione della salute sul territorio, e ottimizzerebbe le risorse disponibili, migliorando i servizi per i cittadini," ha dichiarato. L'assunzione dei medici di base come dipendenti pubblici, infatti, permetterebbe una gestione più coordinata delle risorse sanitarie, con potenziali vantaggi anche nell'ottimizzazione delle liste d'attesa e nella gestione degli accessi ai pronto soccorso.

"Il medico di base svolge un ruolo cruciale nella gestione delle problematiche quotidiane della salute e il suo coinvolgimento diretto nel sistema pubblico garantirebbe maggiore efficienza e una rete di supporto più integrata," ha aggiunto De Rossi, evidenziando l’importanza di una sinergia tra tutte le strutture sanitarie per il miglioramento complessivo del servizio.

La proposta del governo, se realizzata, potrebbe segnare una svolta importante nel panorama sanitario italiano, con effetti positivi sia per i professionisti del settore che per i pazienti.