Saccolongo (PD), il caso del bacino rifiuti divide la maggioranza

La questione del passaggio dell’Ente di bacino rifiuti del Comune di Saccolongo, in provincia di Padova, ha sollevato un acceso dibattito all’interno della Commissione regionale. Secondo i consiglieri regionali del Partito Democratico, Jonatan Montanariello e Anna Maria Bigon, l'approccio adottato dalla maggioranza ha mostrato evidenti crepe, con divisioni che rischiano di danneggiare la gestione del territorio.

Rifiuti, polemica sul cambio di bacino del Comune di Saccolongo

La Seconda commissione del Consiglio Veneto respinge la richiesta di Saccolongo

"Quello che è accaduto oggi in commissione è stato un pessimo spettacolo. Un crescendo di divergenze che non fa che indebolire il nostro territorio", commentano Montanariello e Bigon. I due esponenti del Pd, infatti, si riferiscono all’iter del provvedimento che riguarda la modifica del bacino territoriale per l'esercizio associato delle funzioni di organizzazione e controllo del servizio di gestione rifiuti urbani a Saccolongo.

Durante la seduta, i consiglieri Boron (GM-FI) e Soranzo (FdI) hanno chiesto un approfondimento e hanno proposto di non esprimere alcun parere, un'azione che secondo Montanariello e Bigon risulta stridente con il compito della Commissione di valutare e prendere posizione su tali provvedimenti. La Lega, tuttavia, ha deciso di respingere questa richiesta e di andare avanti con la votazione, bocciando la proposta per Saccolongo, così come già deciso dalla Giunta.

I due consiglieri Pd sottolineano anche un altro aspetto cruciale: "La modifica della legge in materia di rifiuti approvata con l'Ordinamentale avrebbe dovuto essere rivisitata da tempo, ma la maggioranza ha mancato il coraggio di farlo e si è limitata a mettere una pezza", commentano.

Il disaccordo tra le forze politiche è ritenuto dannoso, non solo per la gestione dei rifiuti, ma per la governance complessiva dei territori, con possibili riflessi negativi anche in altri settori fondamentali per la qualità della vita dei cittadini. Montanariello e Bigon avvertono che tali divisioni potrebbero rendere sempre più difficile un governo coeso e funzionale, necessario per affrontare le sfide quotidiane delle comunità locali.