Dal microfono di Buongiorno Veneto su Radio Veneto24, il neoeletto presidente regionale di Confagricoltura, Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi – 64 anni, rodato imprenditore trevigiano – ha esordito con tono di ammissione: il suo incarico è prestigioso, ma «abbiamo davanti una tempesta perfetta».
Nel mirino vi sono i dazi imposti dagli Stati Uniti alla nuova amministrazione americana e i contraccolpi derivati dalla guerra russo‑ucraina. «L’agroalimentare veneto – ha spiegato – punta molto all’export verso gli Usa. Questo profondo cambiamento nei rapporti internazionali getta il settore in una situazione di forte incertezza». A preoccupare in particolare è il calo dei consumi nel comparto vitivinicolo, fiore all’occhiello del territorio.
Ma le criticità non si fermano qui. Secondo Gallarati Scotti Bonaldi, anche i seminativi arrancano nel far quadrare i bilanci annuali. «Non mi lamento per vanto, ma si tratta di un momento complesso. Chi assume queste responsabilità associative deve lavorare per individuare soluzioni concrete, spesso non facili né immediate».
Rispetto al ruolo delle istituzioni, ha evidenziato la delusione per una Politica Agricola Comune (PAC) che – a suo dire – non ha sempre risposto ai bisogni reali dell’agricoltura veneta. «Per superare queste sfide – ha concluso – serve un’azione collettiva, con il sostegno del sistema associativo, delle autorità e degli agricoltori stessi». La nuova leadership si prepara quindi a un percorso impegnativo, puntando su dialogo, unità e proposte strutturali per tutelare un settore centrale nell’economia regionale.