Dazi USA, allarme per il Veneto: "Colpo da 4 miliardi. Altro che amicizia con Trump"

Il senatore Martella (PD) attacca il governo: "Centrodestra immobile, imprese e lavoratori sotto attacco. L’export veneto rischia grosso"

Alessia Scarpa

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15.07.2025 - 12:52

Dazi USA, allarme per il Veneto: "Colpo da 4 miliardi. Altro che amicizia con Trump"

Foto di repertorio

Scatta l’allarme in Veneto per le nuove tariffe doganali decise dagli Stati Uniti. Secondo il senatore Andrea Martella, segretario regionale del Partito Democratico, l’impatto dei dazi imposti dall’amministrazione Trump – che colpiranno numerosi prodotti europei, con particolare attenzione a quelli italiani – potrebbe costare alla regione fino a 4 miliardi di euro. Una stangata che colpisce al cuore l’export veneto. «Altro che rapporto speciale con Trump – affonda Martella –. Non è bastato sventolare cappellini rossi o rincorrere fotografie nello Studio Ovale: la realtà è che oggi le nostre imprese rischiano il collasso. E il governo italiano resta a guardare». I dati diffusi dalla Cgia di Mestre parlano chiaro: nel 2024 il Veneto ha esportato beni verso gli USA per 7,2 miliardi di euro. Settori come occhialeria, farmaceutica, gioielleria e vini sono tra i più esposti alle nuove tariffe del 30%, con le province di Vicenza (2,2 miliardi), Treviso (1,3) e Padova (1,2) in prima linea nel subire le conseguenze. Martella denuncia un’inerzia preoccupante da parte dell’esecutivo: «Siamo davanti a un attacco diretto al cuore produttivo del Paese. Il centrodestra ha costruito una narrativa rassicurante, ma oggi quella favola si infrange contro la durezza delle scelte di Trump. E il silenzio del governo Meloni è assordante».  Secondo il senatore dem, la via d’uscita non può che passare da un’azione diplomatica forte e coordinata con l’Unione Europea: «Abbiamo meno di tre settimane per evitare una guerra commerciale che danneggerebbe tutti. Serve compattezza e, se necessario, una risposta ferma anche sul piano dei servizi digitali e commerciali». Martella chiude con un monito rivolto all’esecutivo: «Il Veneto ha bisogno di una voce credibile nei tavoli internazionali, non di selfie propagandistici a Washington. In gioco c’è il destino di migliaia di imprese e di lavoratori, non la vanità di qualche leader».

«Altro che rapporto speciale con Trump – affonda Martella –. Non è bastato sventolare cappellini rossi o rincorrere fotografie nello Studio Ovale: la realtà è che oggi le nostre imprese rischiano il collasso. E il governo italiano resta a guardare».

I dati diffusi dalla Cgia di Mestre parlano chiaro: nel 2024 il Veneto ha esportato beni verso gli USA per 7,2 miliardi di euro. Settori come occhialeria, farmaceutica, gioielleria e vini sono tra i più esposti alle nuove tariffe del 30%, con le province di Vicenza (2,2 miliardi), Treviso (1,3) e Padova (1,2) in prima linea nel subire le conseguenze.

Martella denuncia un’inerzia preoccupante da parte dell’esecutivo: «Siamo davanti a un attacco diretto al cuore produttivo del Paese. Il centrodestra ha costruito una narrativa rassicurante, ma oggi quella favola si infrange contro la durezza delle scelte di Trump. E il silenzio del governo Meloni è assordante».

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Secondo il senatore dem, la via d’uscita non può che passare da un’azione diplomatica forte e coordinata con l’Unione Europea: «Abbiamo meno di tre settimane per evitare una guerra commerciale che danneggerebbe tutti. Serve compattezza e, se necessario, una risposta ferma anche sul piano dei servizi digitali e commerciali».

Martella chiude con un monito rivolto all’esecutivo: «Il Veneto ha bisogno di una voce credibile nei tavoli internazionali, non di selfie propagandistici a Washington. In gioco c’è il destino di migliaia di imprese e di lavoratori, non la vanità di qualche leader».