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Sostenibilità
26.07.2025 - 10:38
Lago di Garda
Il Lago di Garda, il più grande d’Italia e scrigno di biodiversità, torna sotto la lente della scienza. Le Regioni Veneto e Lombardia, insieme alla Provincia autonoma di Trento e all’Università dell’Insubria, hanno siglato un nuovo accordo per uno studio approfondito sulla fauna ittica del bacino, con l’obiettivo di tutelarne l’equilibrio e garantire una gestione condivisa e sostenibile della pesca.
Il progetto, finanziato per 570 mila euro (di cui 266 mila a carico del Veneto grazie ai fondi PN FEAMPA 2021–2027), avrà una durata di 30 mesi. Coordinato dal Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate dell’Università dell’Insubria, lo studio utilizzerà tecniche avanzate di analisi genetica ambientale (eDNA e metabarcoding) affiancate ai metodi tradizionali di monitoraggio per ottenere dati aggiornati e completi.
Tra le 13 specie ittiche di maggior interesse, lo studio si concentrerà in particolare su coregone, agone e carpione, tutte minacciate dalla diffusione di specie aliene, dall’inquinamento e dai cambiamenti climatici. Il Garda ospita oltre 80 imprese di pesca professionale, per le quali l’equilibrio ambientale è essenziale anche dal punto di vista economico.
Il progetto rappresenta anche un’evoluzione della collaborazione istituzionale tra le tre amministrazioni, che già in passato hanno lavorato a un regolamento comune per la pesca nel lago. Ora, l’ambizione è più alta: fondare le scelte politiche su dati scientifici rigorosi, per garantire la sopravvivenza dell’ecosistema gardesano e una gestione consapevole delle risorse naturali.
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