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Dazi USA
28.07.2025 - 16:27
Foto di repertorio
L’annuncio di nuovi dazi del 15% tra Stati Uniti e Unione Europea, voluti dall’amministrazione Trump, accende un campanello d’allarme forte e chiaro nelle imprese venete. A lanciare l’allerta è Confartigianato Imprese Veneto, che denuncia le gravi ripercussioni sui settori produttivi locali, molti dei quali già provati da costi energetici alle stelle e da una domanda internazionale in calo.
“Non solo chi esporta direttamente negli USA sarà colpito, ma anche tutta la filiera produttiva coinvolta nei flussi europei verso il mercato americano,” avverte Roberto Boschetto, presidente regionale dell’associazione. “Ora serve una risposta concreta sul piano industriale ed energetico: le micro e piccole imprese artigiane vanno protette.”
Con 66,8 miliardi di euro l’anno, gli Stati Uniti sono il secondo mercato per il Made in Italy, dopo la Germania. Il Veneto da solo rappresenta l’11,1% dell’export italiano verso gli USA, pari a 7,1 miliardi di euro, e si conferma così snodo strategico per le esportazioni manifatturiere.
Nel 2024, il 44,8% dell’export veneto negli USA arriva da settori a forte presenza artigiana, che però registrano un calo del -11,3%. In flessione anche comparti cruciali come gioielleria, occhialeria e apparecchi medicali (-15,3%). Tengono, invece, macchinari (+3,8%) e soprattutto il settore delle bevande (+15,5%), trainato da vino e specialità locali.
Non si tratta solo di esportazioni dirette. Il Veneto è fortemente integrato nelle catene globali del valore: moltissimi prodotti sono componenti o semilavorati che, dopo essere passati da Germania, Francia o Paesi Bassi, arrivano oltreoceano sotto altre bandiere.
Ecco perché Confartigianato parla di effetto domino: il dazio danneggia anche chi lavora “a monte” del prodotto finale, invisibile nelle statistiche ufficiali ma fondamentale per la qualità complessiva del made in Italy.
Lo dimostrano i dati sull’export veneto verso la Germania, primo partner commerciale: 10,1 miliardi di euro e calo del -6,2% rispetto al 2023. In sofferenza anche qui il settore macchinari (-9,6%), responsabile del 41% della flessione totale.
In Veneto operano 50.846 imprese manifatturiere, di cui 28.824 artigiane. Questo comparto impiega oltre 111.000 lavoratori. “Numeri che parlano da soli – sottolinea Boschetto – e che chiedono attenzione: non possiamo tollerare ulteriori ostacoli alla competitività.”
Tra le richieste avanzate da Confartigianato:
Misure compensative per le aziende penalizzate dai dazi
Semplificazione doganale e agevolazioni per l’export
Un piano europeo strutturale sull’energia, per abbattere costi che, in Italia, superano del 28% la media UE a causa della pressione fiscale
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