Da Hiroshima alla speranza: la storia di una monaca padovana tra le macerie della bomba atomica

Suor Marie Xavier, nata Eleonora Saccardo Rasi, sopravvisse all’inferno nucleare del 6 agosto 1945. L'Ulss 6 Euganea e il Comune di Padova la ricordano nell’80° anniversario

Alessia Scarpa

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05.08.2025 - 10:18

Da Hiroshima alla speranza: la storia di una monaca padovana tra le macerie della bomba atomica

Foto di repertorio

Una data scolpita nella memoria del mondo: alle 8:15 del mattino, il bombardiere americano Enola Gay, così battezzato dal colonnello Paul Tibbets in onore della madre, sgancia la prima bomba atomica della storia. In pochi secondi, la città giapponese viene annientata. Inizia l’era nucleare, si apre uno dei capitoli più bui dell’umanità. Ma tra le rovine e il dolore di quel giorno, esiste una storia di luce e compassione. È la vicenda straordinaria di Suor Marie Xavier, al secolo Eleonora Saccardo Rasi, originaria di Padova. All’epoca missionaria in Giappone con la congregazione delle Suore Ausiliatrici delle Anime del Purgatorio, scampò miracolosamente alla distruzione insieme ad alcune consorelle e a un gruppo di padri gesuiti presenti in città. Nei giorni successivi alla deflagrazione, quando la morte era ovunque e la città divenuta un deserto silenzioso di rovine fumanti, Suor Marie Xavier non esitò: si mise al servizio dei feriti, degli ustionati, dei moribondi. Accanto agli hibakusha, i sopravvissuti alla bomba, offrì cure, conforto e umanità. Dove la scienza ancora taceva e lo Stato non arrivava, lei e le sue consorelle portarono amore e compassione.  Rimase a Hiroshima fino al 1961, affrontando con coraggio le conseguenze delle radiazioni e dedicandosi a sostenere le vittime più fragili. Il suo impegno non fu solo sanitario, ma anche umano e spirituale: partecipò alla ricostruzione moraledi una comunità spezzata, restituendo dignità a chi aveva perso tutto. Morì nel 1994, lasciando un’eredità silenziosa ma potentissima, che oggi, a distanza di ottant’anni dalla catastrofe, viene riscoperta e onorata. Nel giorno della memoria di Hiroshima, il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea, in collaborazione con il Comune di Padova, ha scelto di rendere omaggio a questa donna padovana esemplare, sottolineando il legame profondo tra pace e salute pubblica, come ribadito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: non esiste benessere senza pace, senza una casa, un lavoro, istruzione e dignità.

Una data scolpita nella memoria del mondo: alle 8:15 del mattino, il bombardiere americano Enola Gay, così battezzato dal colonnello Paul Tibbets in onore della madre, sgancia la prima bomba atomica della storia. In pochi secondi, la città giapponese viene annientata. Inizia l’era nucleare, si apre uno dei capitoli più bui dell’umanità.

Ma tra le rovine e il dolore di quel giorno, esiste una storia di luce e compassione. È la vicenda straordinaria di Suor Marie Xavier, al secolo Eleonora Saccardo Rasi, originaria di Padova. All’epoca missionaria in Giappone con la congregazione delle Suore Ausiliatrici delle Anime del Purgatorio, scampò miracolosamente alla distruzione insieme ad alcune consorelle e a un gruppo di padri gesuiti presenti in città.

Nei giorni successivi alla deflagrazione, quando la morte era ovunque e la città divenuta un deserto silenzioso di rovine fumanti, Suor Marie Xavier non esitò: si mise al servizio dei feriti, degli ustionati, dei moribondi. Accanto agli hibakusha, i sopravvissuti alla bomba, offrì cure, conforto e umanità. Dove la scienza ancora taceva e lo Stato non arrivava, lei e le sue consorelle portarono amore e compassione.

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Rimase a Hiroshima fino al 1961, affrontando con coraggio le conseguenze delle radiazioni e dedicandosi a sostenere le vittime più fragili. Il suo impegno non fu solo sanitario, ma anche umano e spirituale: partecipò alla ricostruzione moraledi una comunità spezzata, restituendo dignità a chi aveva perso tutto.

Morì nel 1994, lasciando un’eredità silenziosa ma potentissima, che oggi, a distanza di ottant’anni dalla catastrofe, viene riscoperta e onorata.

Nel giorno della memoria di Hiroshima, il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 6 Euganea, in collaborazione con il Comune di Padova, ha scelto di rendere omaggio a questa donna padovana esemplare, sottolineando il legame profondo tra pace e salute pubblica, come ribadito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: non esiste benessere senza pace, senza una casa, un lavoro, istruzione e dignità.