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Vulcani in Veneto: un passato geologico che oggi scalda solo le sorgenti termali

Il vulcanismo che ha modellato il paesaggio veneto tra i Colli Euganei e il Monte Grappa

Vulcani in Veneto: un passato geologico che oggi scalda solo le sorgenti termali

Colli Euganei

Il Veneto non è certo la prima regione che viene in mente quando si pensa a vulcani. Eppure, sebbene oggi non ci siano eruzioni in corso né vulcani attivi, la regione conserva importanti tracce di un vulcanismo antico che ha contribuito a plasmare il territorio e che oggi rivive principalmente attraverso fenomeni termali e geologici.

I Colli Euganei: i vulcani “dormienti” del Veneto

Il cuore vulcanico del Veneto si trova nella provincia di Padova, dove i Colli Euganei offrono uno spettacolo geologico unico. Queste colline, che si innalzano tra la Pianura Padana e i Monti Berici, sono il risultato di un’intensa attività vulcanica che risale a circa 40 milioni di anni fa. Quello che vediamo oggi, però, è ben lontano dall’essere un vulcano in eruzione: le cime verdi e arrotondate, con le loro formazioni rocciose particolari, sono il risultato di un vulcanismo che non ha mai ripreso vigore.

L’attività che ha dato origine ai Colli Euganei era legata a eruzioni che, seppur di piccola entità, hanno contribuito a creare un complesso di montagne di natura vulcanica, ma ormai estinte. Questi colli sono per lo più un deposito di rocce vulcaniche solidificate nel corso di milioni di anni, ma le tracce del loro passato sono ancora visibili nella composizione geologica del territorio. Le acque termali che sgorgano in zona, come quelle di Abano Terme e Montegrotto Terme, sono il segno che il calore sotterraneo non è mai completamente scomparso, e che la regione conserva una connessione con il suo passato vulcanico.

Le sorgenti termali: un’eredità vulcanica che continua a “scaldare”

Una delle manifestazioni più evidenti dell’eredità vulcanica dei Colli Euganei è il sistema termale che attrae migliaia di visitatori ogni anno. Le sorgenti termali di Abano Terme e Montegrotto Terme sono tra le più famose d’Europa, con acque ricche di minerali provenienti dalle profondità della Terra, dove un tempo si trovava la camera magmatica di un vulcano. Seppur non più attivi, questi vulcani hanno lasciato un’importante eredità che alimenta oggi una delle principali risorse turistiche della regione.

Le acque termali, che sgorgano a temperature elevate, sono il risultato del riscaldamento naturale delle rocce vulcaniche sottostanti. Sebbene l’attività vulcanica che le ha originariamente generate sia ormai finita, il fenomeno geotermico legato a questa storia continua a favorire il benessere fisico e psicologico di chi visita le località termali venete.

Il Monte Grappa

Nonostante non sia propriamente un vulcano, il Monte Grappa, che si erge tra la provincia di Treviso e Vicenza, rappresenta un altro esempio di come le forze geologiche abbiano modellato il Veneto. La sua formazione è il risultato di un’area caratterizzata da intense pressioni tettoniche e non da attività vulcanica diretta. Tuttavia, il massiccio del Grappa, con le sue vette che toccano i 1.775 metri, è una testimonianza del continuo movimento e della dinamica della crosta terrestre che ha contribuito alla geografia della regione.

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