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Padova per Gaza
04.10.2025 - 10:44
Foto di Serena Fabris
Un’onda pacifica, composta ma determinata, ha attraversato le strade di Padova. Oltre 50 mila persone hanno preso parte alla manifestazione per chiedere la fine della violenza in Palestina e invocare un’azione concreta a sostegno della popolazione civile, stremata da mesi di conflitto e fame. Un grido collettivo per la dignità umana, partito da una delle città italiane da sempre più attente ai temi della solidarietà e dei diritti.
Non si è trattato solo di numeri. La portata emotiva e politica di questa partecipazione, definita da molti “storica”, è stata tale da colpire anche chi non ha potuto essere fisicamente presente. Tra questi, il sindaco Sergio Giordani, costretto a casa da un malanno stagionale, che ha voluto comunque far sentire la propria vicinanza con un messaggio forte e chiaro.
«La partecipazione imponente di oltre 50 mila persone non può essere ignorata né banalizzata», ha scritto il primo cittadino.
«È il segno di una comunità viva, umana, che chiede rispetto per i diritti fondamentali. Sono orgoglioso di questa Padova. Il mio cuore è in piazza, con tutte e tutti voi».
Parole che danno il senso del momento: una città che non si gira dall’altra parte, che sceglie l’empatia e l’azione civile per rispondere a un dramma umanitario che lacera le coscienze. Insieme a Padova, un pezzo d’Italia ha mostrato che la voce dei cittadini, quando si unisce per una causa giusta, può ancora fare la differenza.
Tra gli slogan, i cartelli, gli interventi dal palco e i momenti di silenzio, ciò che è emerso è stata una richiesta netta: fermare la spirale della violenza, aprire canali umanitari, ridare alla diplomazia e al rispetto delle persone il ruolo centrale che dovrebbero avere in ogni angolo del mondo.
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