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Economia locale

Manildo propone un confronto pubblico per rilanciare l'economia veneta

Al dibattito di Confindustria Veneto il candidato del centrosinistra lancia un appello agli avversari: «Fermiamo la campagna elettorale per costruire insieme un piano condiviso di sviluppo e lavoro»

Giovanni Manildo e Alberto Stefani a Mestre

Giovanni Manildo e Alberto Stefani a Mestre

Un appello che suona come una sfida, ma anche come un invito alla collaborazione. Giovanni Manildo, candidato presidente del centrosinistra, ha scelto il palco di Confindustria Veneto per lanciare un messaggio ai suoi quattro sfidanti: «Il Veneto sta arrancando, e fingere che vada tutto bene è un errore che non possiamo più permetterci. Fermiamo per un giorno la campagna elettorale e incontriamoci tutti, con categorie economiche e sindacati, per tracciare insieme un piano straordinario di rilancio per lavoro e sviluppo».

Dietro le parole, i numeri che fotografano una regione in difficoltà. «La Banca d’Italia – ha ricordato Manildo – certifica che negli ultimi vent’anni la produttività del Veneto è stata negativa e perfino sotto la media italiana, che è tra le più basse d’Europa. L’industria rallenta, il terziario fatica, e i giovani continuano ad andarsene, già all’università e ancor più dopo la laurea». Un quadro confermato anche dalla Fondazione Nordest, secondo cui il Veneto è oggi tra le regioni meno attrattive del Centro-Nord.

Per Manildo è il momento di voltare pagina: «Non bastano le narrazioni trionfalistiche. La nostra economia è ferma, e se non reagiamo ora rischiamo di perdere un’intera generazione di energie e competenze. Dimostriamo amore per la nostra terra: il Veneto vale più delle nostre bandiere politiche».

Nel suo intervento, l’ex sindaco di Treviso ha presentato anche alcune proposte operative: la creazione di un Consiglio regionale dell’economia che riunisca imprese, sindacati e istituzioni per programmare sviluppo e innovazione; un contratto d’ingresso per favorire l’occupazione giovanile; investimenti nella formazione continua e nelle competenze tecnologiche.

Infine, il capitolo infrastrutture e qualità della vita: «Servono collegamenti moderni come la SFMR e il completamento della TAV, una sanità pubblica più efficiente e politiche che rendano il Veneto di nuovo attrattivo e competitivo».

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