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JOB&Orienta 2025

Quasi metà delle figure professionali italiane resta “introvabile”: laureati e diplomati Its i più richiesti

Secondo i dati Excelsior presentati a JOB&Orienta 2025, le imprese italiane faticano a reperire 2,1 milioni di profili

Quasi metà delle figure professionali italiane resta “introvabile”: laureati e diplomati Its i più richiesti

Foto di repertorio

Il mercato del lavoro italiano continua a scontare un problema strutturale: la difficoltà di reperire figure professionali qualificate. A lanciare l’allarme sono i dati del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere, presentati oggi in anteprima alla 34ª edizione di JOB&Orienta, il salone nazionale dedicato a orientamento, scuola, formazione e lavoro in corso a Verona fino al 29 novembre.

Secondo le rilevazioni, su 4,4 milioni di assunzioni programmate per il 2025, quasi metà dei profili richiesti resta “introvabile”. In particolare, le imprese cercano 670mila laureati e 120mila diplomati Its Academy, ma il mismatch tra domanda e offerta raggiunge il 50,9% per i laureati e il 57,3% per i tecnici Its. Il problema interessa anche 1,3 milioni di diplomati e 2,3 milioni di qualificati del sistema professionale.

«Il gap tra domanda e offerta rimane altissimo e rappresenta un freno significativo alla competitività del Paese», commenta Andrea Prete, presidente di Unioncamere. «Serve un lavoro sinergico tra scuole, università e imprese, un orientamento precoce e un dialogo costante tra formazione e mondo del lavoro».

Dal canto suo, Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione e al Merito, sottolinea l’importanza delle nuove linee di orientamento e dell’istituzione del docente tutor: «Stiamo puntando a percorsi personalizzati, con la filiera tecnica professionale “4+2” che connette istituti tecnici e professionali agli Its Academy, per favorire l’ingresso precoce dei giovani nel lavoro».

Il salone di Verona si conferma così come «cabina di regia» tra domanda e offerta, spiega Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere: «Gli studenti scoprono le competenze richieste, le imprese individuano i profili di cui hanno bisogno. L’obiettivo è allineare scuola e lavoro e trattenere i talenti in Italia».

I settori più critici sono quelli STEM, con laureati in chimica e farmaceutica difficili da reperire nel 72,4% dei casi, seguiti da sanitario-paramedico (70,8%) e medico-odontoiatrico (67,2%). Tra i diplomati Its, le maggiori difficoltà riguardano sostenibilità energetica ed economia circolare (94,2%) ed efficienza energetica (87,7%).

Anche i diplomi tecnici registrano criticità significative: costruzioni, meccanica, elettronica e informatica sono le aree con il più alto tasso di figure “introvabili”, tra il 58% e il 66%. Nel sistema IeFP, oltre un milione di profili rimane scoperto, con picchi nei settori termoidraulico, riparazione veicoli e benessere.

In sostanza, mentre cresce la domanda di professionalità specializzate, il sistema educativo e formativo italiano è chiamato a rispondere con strumenti più mirati e collaborazioni strette con le imprese, per colmare il gap tra competenze disponibili e esigenze del mercato.

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