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Al Centro Grandi Ustionati di Padova

Dimessa la bimba di 4 anni, Zaia: "Facciamo il tifo per lei da 9 mesi"

Rimasta coinvolta nell'incidente del cavalcavia di Mestre, la mamma ha pubblicamente ringraziato i medici

Dimessa la bimba di 4 anni, Zaia: "Facciamo il tifo per lei da 9 mesi"

Un piccolo segno di speranza sorge dalle ceneri del disastro del cavalcavia di Mestre dello scorso 3 ottobre. La bimba ucraina di 4 anni che da nove mesi lottava tra la vita e la morte all'ospedale di Padova attorniata dalle amorevoli cure dei sanitari e dalla madre che le era sempre stata accanto è stata infatti finalmente dismessa. Il terribile schianto aveva causato la morte in totale di 22 persone, tra cui, purtroppo, anche il padre della piccola. Anche la mamma, Kateryna Sierova, che questa mattina ha voluto pubblicamente ringraziare l’azienda ospedale Università di Padova, era rimasta ferita, ma era stata dimessa dopo poco tempo. Sulla guarigione della bimba, l'ultima paziente ancora ricoverata dopo l'incidente, è intervenuto il presidente del Veneto Luca Zaia, esprimendo gioia e compiacimento.

“Da oltre 9 mesi facciamo il tifo per la piccola paziente ucraina - ha dichiarato Luca Zaia - ricoverata all’ospedale di Padova dopo il terribile incidente sul cavalcavia di Mestre, avvenuto il 3 ottobre scorso. La bimba ha lottato tra la vita e la morte per lunghissimi giorni, ma alla fine, grazie alla professionalità dei medici, alle amorevoli cure del personale sanitario e all’affetto della giovane mamma, che non l’ha mai lasciata sola, la piccola ce l’ha fatta e da oggi in avanti potrà condurre una vita normale, pur con periodici controlli”.

Grazie al sapiente lavoro di squadra coordinato dal direttore Centro Ustionati di Padova Bruno Azzena, in stretta collaborazione con il direttore della Terapia Intensiva pediatrica Angela Amigoni e il direttore della neurochirurgia pediatrica Luca Denaro, alla piccola è stato consentito un recupero che sembrava impossibile. Ancora una volta la sanità del veneto, con le sue strutture di eccellenza, punto di riferimento a livello nazionale, ha raggiunto un traguardo che sembrava insperato. Ora facciamo un grande ‘in bocca al lupo’ a questa piccola, che sentiamo davvero vicino alla nostra comunità. Continueremo a seguirne la crescita e gli sviluppi futuri, in virtù anche di un rapporto umano di grande affetto e direi forse d’amore che si è creato verso questa bambina e la sua mamma”.

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