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Caso Cecchettin
03.12.2024 - 08:17
È un giorno cruciale per Filippo Turetta, il giovane padovano di 22 anni che ha confessato l'omicidio della sua ex fidanzata, Giulia Cecchettin. L'11 novembre 2023, Giulia è stata brutalmente uccisa con 75 coltellate. Oggi, martedì 3 dicembre, la Corte d'Assise di Venezia, presieduta da Stefano Manduzio, è chiamata a emettere la sentenza in un processo che ha tenuto l'Italia con il fiato sospeso. Turetta rischia l'ergastolo, accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, efferatezza, stalking e occultamento di cadavere. La difesa, rappresentata dall'avvocato Giovanni Caruso, ha chiesto che vengano considerate le attenuanti generiche e che cadano le aggravanti.
Il processo si è svolto con una rapidità inusuale, riflettendo la gravità del crimine e l'urgenza di giustizia. Alle 10 di questa mattina, l'aula si è riempirà per l'ultima udienza, con un verdetto atteso nel pomeriggio. Turetta, nel frattempo, attende il suo destino nel carcere veronese di Montorio. Qui, chi lo conosce racconta di un giovane che cerca di riempire le sue giornate con la musica, un corso d'inglese, la palestra, la televisione e i libri.
Durante l'arringa finale, l'avvocato Caruso ha cercato di smontare le aggravanti, puntando sulle attenuanti generiche. Tuttavia, l'accusa non ha esitato a chiedere la pena massima, l'ergastolo, sottolineando la premeditazione e la crudeltà del crimine.
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